Il suicidio del copilota:depressione o burnout?

BURNOUT UN TERMINE ABUSTATO?LO STRESS DELLE PROFESSIONI D’AIUTO

 

 Dott.ssa Gloria Trapanese (Psicologa Clinica)

Mai così tanto come negli ultimi giorni, a seguito della tragedia aerea avvenuta sulle alpi francesi, si è sentito parlare di Burnout, tra le cause che avrebbero spinto il copilota della Germanwings Andreas Lubitz a compiere tale gesto. 

 

In alcuni casi si è fatto accenno allo Stress lavorativo, in altri casi alla Sindrome di Burnout, causando così inevitabilmente nei “non addetti” ai lavori non poca confusione.

 

Senza entrare nel merito delle cause che hanno spinto il pilota a compiere tale gesto folle è doveroso domandarci se il termine Burnout in tale contesto sia stato utilizzato in maniera appropriata. 

Che cosa si intende quando sentiamo parlare di Sindrome Burnout? Chi coinvolge? Tutti i lavoratori possono parlare di Burnout?  

Vediamo quindi insieme che cosa si intende con tale Sindrome, quali siano le sue caratteristiche e cerchiamo di far chiarezza.

 

In generale il temine Burnout, che letteralmente significa “bruciato” esaurito” “logorato,  si riferisce alle Helping Professions ovvero, a quell’ampia categorie di persone, che svolgono un’attività lavorativa caratterizzata dallo uno stretto contatto tra operatore e utente e da un forte coinvolgimento emotivo dell’operatore nelle problematiche dell’utente; professioni definite anche con il termine high-touch (a contatto continuo ) in quanto implicano contatti diretti con gli utenti.

 

In letteratura viene definita come la sindrome di esaurimento emotivo, di depersonalizzazione, di ridotta realizzazione personale, che può insorgere in operatori che lavorano a contatto con la gente (Maslach, 1982)

 

La Sindrome Burnout si sviluppa quindi in particolari contesti, prevalentemente sociali e sanitari, dove l’obiettivo dell’attività è la cura, l’aiuto, l’assistenza all’utenza. L’essere disponibili ed empatici, caratteristiche presenti nelle relazioni d’aiuto, richiede infatti un forte dispendio di energia psicologica, soprattutto se ci si trova a far i conti con utenti che presentano disagi non curabili. 

Una simile attività può quindi, con il passare del tempo, provocare un logorio emotivo che può manifestarsi attraverso comportamenti come, distacco, apatia, senso di stanchezza, perdita di sentimenti positivi verso gli utenti

In questo modo il lavoratore attiva una sorta di meccanismo di difesa che mette in atto al fine di proteggersi dalle numerose richieste d’aiuto, alle quale non riesce più a far fronte.

 

Che cosa differenzia  quindi lo Stress lavorativo dalla Sindrome Burnout ?

 

Lo STRESS o il WORK STRESS può essere identificato come una  reazione momentanea, appartenente a tutte le categorie di lavoratori, e che può rientrare nella norma, mentre la Sindrome Burnout è un processo che si sviluppa nei lavoratori appartenenti alle categorie delle helping-professions nel lungo termine, si prolunga nel tempo e si cronicizza con scarse possibilità di un rientro spontaneo.

Inoltre il WORK STRESS fa riferimento a stimoli generalmente presenti in ambito lavorativo, mentre il BURNOUT è caratterizzato per una specifica dimensione interpersonale, quella del rapporto con l’utenza (Borgognoni e Consiglio,2015).

 

Sono diversi i fattori che possono contribuire alla nascita e allo sviluppo della Sindrome. 

In particolare, fattori individuali, struttura organizzativa e aspetti culturali sembrerebbero essere fortemente influenti. 

 

 

La domanda che sorge spontanea è se tale Sindrome sia così rigidamente applicabile alla sola categoria delle Helping Professions o è possibile allargare tale fenomeno anche ad altre categorie professionali? 

 

Dai più recenti studi in merito a tale fenomeno, è emerso che è possibile applicare il termine Burnout ad altre aree professionali, non necessariamente riconducibili alla stretta sfera dell’Helping Professionsle cui finalità di interventotuttavia, presentano  obiettivi comuni a quelli delle Helping Professions e cioè: recare benessere e/o essere d’aiuto al prossimo (poliziotti,avvocati, insegnanti).

 

È importante sottolineare comunque  che il Burnout è un processo reversibile, si tratta di una  Sindrome che  può essere curata ma soprattutto che deve essere PREVENUTA .

Anche in questo caso, come in molti altri infatti, la prevenzione risulterebbe molto più efficace e meno costosa di un intervento postumo.

 

La domanda allora sporge spontanea: che il temine Burnout sia stato abusato in merito ai recenti fatti di cronaca??? 

Questo lo lasciamo valutare ai lettori……

 

 

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