ROMA, 21 MAGGIO 2013- Nel pomeriggio si insedierà l’organismo interno al Senato competente a decidere sull’eleggibilità e candidabilità di ciascun componente dell’assemblea legislativa, la Giunta delle elezioni e delle immunità, che ha come primo punto nell’ordine del giorno la nomina del presidente. Già questo rappresenta una dura prova di tenuta del neonato governo di coalizione viste le diverse proposte avanzate dai partiti sui possibili nomi. Anche perché da questa scelta può dipendere inoltre il destino di una ben più delicata questione: quella relativa alla mozione che il Movimento 5 Stelle ha annunciato per la verifica dell’ineleggibilità del Senatore Berlusconi. Questa proposta scaturisce dal ruolo rivestito da Silvio Berlusconi che in quanto concessionario pubblico risulterebbe ineleggibile, ma questo sulla base di una legge del lontano 1957 n.361. Ovviamente la situazione risulta piuttosto complicata visto anche il recente passato del nostro governo in cui Berlusconi ha rappresentato da circa un ventennio uno dei massimi leader politici, eletto per ben 4 legislature. Oggi poi il gioco si fa comunque anche più complesso rispetto a quella che è l’attuale composizione del governo, tenuto insieme da una labile alleanza tra partiti. Fondamentale quindi su ciò sarà il voto del Pd, che già nel 1996 votò contrario alla stessa proposta, dal quale dipende il futuro del paese visto l’annuncio fatto già dal Pdl che se il voto sarà per l’ineleggibilità il governo cadrà. L’importanza che riveste l’elezione del presidente di oggi risiede nel fatto che sarà lui a decidere quando calendarizzare la mozione, ben diverso sarebbe discuterla tra un mese o tra un anno. Diverse sono le idee circolate nelle ultime ore, certo è che rimane un punto molto discusso che farà capire agli italiani in che direzione sta andando questo governo, anche se poi le preoccupazioni e le necessità primarie del paese sono altre.
ALESSIA RONDELLI