SEMPRE DI PIÙ GLI ITALIANI CHE CERCANO DIAGNOSI ONLINE
del dottor Giorgio Rossi
Oltre il 50% degli Italiani cerca informazioni relative alla salute sul web e il 74% ritiene la rete un punto di riferimento utile da consultare, dopo il proprio medico, un vero e proprio fenomeno di “Social Health”, in crescita esponenziale che offre opportunità ma anche rischi da cui è bene tutelarsi.
Cercare su Google la risposta ad una domanda è comodo, ma difenderci dalla valanga di bufale, pareri controversi, gente che approfitta della nostra emotività e vulnerabilità, è fondamentale per la salvaguardia della nostra salute.
Sempre più spesso la persone si affidano ad occhi chiusi a quello che leggono senza approfondire l’affidabilità della notizia e il rischio è quello di imbattersi nel mercato dei farmaci contraffatti, di rivolgersi a cure alternative o alla medicina non convenzionale.
E’ quanto sostenuto da Assosalute ( Associazioen Nazionale Farmaci di Automedicazione) in una conferenza stampa svoltasi nei giorni scorsi a Milano durante la quale è stato ribadito che la rete e i social media rappresentano una grande opportunità per diffondere informazioni corrette e attendibili su temi riguardanti la salute, ma non sempre il bisogno di informazione delle persone è accompagnato da una corrette conoscenza di questi temi.
A tal fine sono state dettate alcune regole per distinguere un’informazione valida dalle cosiddette bufale:
− diffidare dalle soluzioni troppo semplici per problemi complessi: i miracoli in fatto di salute non esistono;
− verificare la fonte di informazione: chi parla? C’è piena trasparenza ?
− Assicurarsi che le informazioni riportate facciano riferimento all’opinione di un esperto o di un ente istituzionale o scientifico accreditato;
− cercare conferme da più fonti e diffidare delle informazioni copia e incolla;
− non fidarsi del passaparola tramite i social network, ma chiedere sempre un parere al proprio medico o al farmacista di fiducia.
Nel sito web Medline Plus ( sito governativo del National Institute of Health -NIH- degli Stati Uniti) vengono suggeriti i seguenti passi :
− Valutare l’affidabilità e alla qualità della fonte ricorrendo sempre ad autorità ufficialmente riconosciute ed individuare il responsabile dei contenuti;
− essere “cyber-scettici”; cercare un parere indipendente e visitare sempre più siti;
− cercare l’evidenza scientifica, fare affidamento sulla ricerca medica, non sulle opinioni;
− attenzione all’obiettività e all’indipendenza delle fonti;
− proteggere la propria prvacy; l’informazione sanitaria deve essere riservata;
− consultare sempre il proprio medico curante; le migliori decisioni in campo sanitario scaturiscono da una corrette e trasparente relazione medico-paziente.
E poi, attenzione alla corretta comunicazione! A volte alcuni ricercatori, anche in buona fede, tendono ad enfatizzare i loro risultati. Più pericolose delle bufale vere e proprie sono considerate quelle verosimili, millanterie che a volte sono pubblicate addirittura su riviste scientifiche, anche se attualmente i sistemi di verifica anti-frode scientifica delle riviste più importanti sono molto migliorate, comunque gli scienziati devono comunicare meglio la verità scientifica con modalità più vicine alla popolazione.
La bufala ha enorme risalto sui mass media, la replica e l’eventuale trattazione molto meno; da qui l’importanza di corrette comunicazioni di risultanze scientifiche. A volte ricerche molto preliminari, vengono spacciate come sicuri futuri trattamenti.
I media dovrebbero essere più selettivi e i giornalisti più competenti nella comprensione dei dati scientifici. Negli Stati Uniti l’NIH organizza ogni anno per i giornalisti dei corsi molto efficaci per questo aspetto, ma in Europa, e in particolare in Italia, i giornalisti scientifici sono merce veramente rara . Anche se l’Istituto Superiore di Sanità sta organizzando una struttura specifica per i rapporto con i cittadini, in particolare con la scuola.