di Dott.ssa MARTINA COMPAGNUCCI (praticante avvocato)
Il legislatore Europeo ha da tempo assunto una posizione specifica e favorevole alla promozione di manovre economiche, ma non solo, volte a fronteggiare quella che viene definita una delle maggiori sfide del XXI secolo: la sfida ambientale.
La Legge di Bilancio 2020, l. 17 dicembre 2019, n. 160, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2019, rientra tra le più recenti manovre finanziarie, e prevede importanti misure, tra le altre cose, proprio in materia di ambiente.
Alla luce di quanto previsto dall’analisi del bilancio dello Stato per gli anni 2020 e seguenti, è stato messo a disposizione un piano di investimenti pubblici per un totale di 4,24 miliardi di euro, dei quali, 150 milioni dedicati esclusivamente ad opere di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra; solamente per il settore sustainability, è stata concessa l’autorizzazione ad una spesa pari a 470 milioni di euro per l’anno 2020, di 930 milioni di euro per l’anno 2021 e di 1.420 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, da destinare al recepimento italiano del Green New Deal, e degli interventi di innovazione in esso contenuti.
Parte delle somme autorizzate, sono state destinate, in particolar modo, alla ricostituzione del Green Climate Fund, un fondo istituito come entità operativa dei meccanismi finanziari rivolti all’assistenza dei Paesi in via di sviluppo nelle pratiche di adattamento e mitigazione degli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Originariamente previsto dalla l. 4 novembre 2016, n. 204, legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordi di Parigi nell’ambito della Convenzione quadro delle nazioni unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), coordina gli investimenti pubblici e privati finalizzati all’agevolazione di uno sviluppo a basse emissioni di carbonio.
L’intero piano di investimenti da attuarsi nel rispetto della Legge di Stabilità, può essere definito un vero e proprio fondo destinato all’ecosostenibilità italiana, al quale hanno concorso i proventi delle aste delle quote di emissione di CO2 relativamente agli anni 2020, 2021 e 2022. Tale piano attuativo si concretizza nella previsione di una o più garanzie a titolo oneroso, nella misura massima dell’80%, concesse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, a sostegno della realizzazione di progetti rivolti all’economia circolare, supportando ed incentivando l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, una riduzione nell’uso di materiale plastico, ed una costante valorizzazione del territorio. Oltre alle garanzie anzidette, sarà possibile domandare l’erogazione di contributi a fondo perduto, fino al 15% della spesa totale.
Tra le previsioni più rilevanti contenute nella Legge 160/2019, in termini di finanziamento sostenibile, vi è la c.d. “Nuova Sabatini”, contenuta ai commi 226-229. Il legislatore prevede difatti uno stanziamento di 540 milioni per il quinquennio 2020-2025, volto alla concessione di agevolazioni per l’acquisto di beni strumentali da parte delle micro, piccole e medie imprese. Il c.d. “bonus beni strumentali 2020” consiste pertanto in un riconoscimento alle PMI di un contributo statale, rapportato agli interessi calcolati sui predetti finanziamenti; i beni oggetto del bonus sono macchinari, impianti ed attrezzature, compresi i c.d. beni “Industria 4.0”, consistenti in quella categoria di beni strumentali che si distinguono per una elevata efficienza e sostenibilità ambientale. Per questi ultimi vi è una maggiorazione del contributo statale del 30%, che diviene, invece, del 100% nel caso di micro e piccole imprese risiedenti nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, restando all’interno di un limite complessivo pari a 60 milioni di euro sulle risorse autorizzate.
I requisiti per poter beneficiare della disciplina prevista dalla “Nuova Sabatini”, prevedono che l’impresa debba tassativamente avere sede operativa in Italia, essere iscritta nel registro delle imprese, e non essere sottoposta a procedure concorsuali. Ai fini dell’ammissione agli anzidetti finanziamenti, la rispondenza degli interventi agevolabili rispetto alle finalità ecosostenibili, nonché la quantificazione del relativo impatto, dovranno essere certificate dal fornitore dei beni e dei servizi o da un professionista indipendente.
Ulteriore previsione meritevole di rilevanza, è contenuta al comma 98, laddove il legislatore prevede la costituzione di una nuova Commissione presso il Ministero dell’Ambiente, entro il 31 gennaio 2020, espressamente finalizzata allo studio di proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi
ambientalmente dannosi, le c.d. tax expenditure ambientali, nonché per un intervento di ridefinizione, entro il 31 ottobre 2020, della disciplina delle esenzioni in materia di trasporto merci, così da ridurre la spesa pubblica nei settori dove si registra una maggior carbon footprint, in favore di investimenti nell’utilizzo delle rinnovabili anche per la green mobility. Alla Commissione viene affidato poi il compito di elaborare un programma di sostegno permanente alle c.d. ZEA (zone economiche ambientali), ossia zone territoriali in corrispondenza di parchi nazionali, in favore delle quali la Legge di Stabilità si impegna a promuoverne tutela e sviluppo, con un finanziamento di 120 milioni di euro per l’anno 2020.
Sono previsti, inoltre, dei contributi squisitamente destinanti alle regioni a statuto ordinario, tali da incentivare l’investimento di risorse nella realizzazione di opere di messa in sicurezza degli edifici in un’ottica di efficientamento energetico degli stessi, rigenerazione urbana e bonifiche ambientali dei siti inquinanti; il tutto attraverso una riserva di 5 miliardi di euro, da pianificare per il periodo 2021-2034. Inoltre, i comuni dovranno convertire almeno il 50% dei loro mezzi di servizio con veicoli alimentati ad energia elettrica, ibrida o ad idrogeno.
Alla luce dell’istituzione di un’imposta sul consumo di manufatti in plastica con singolo impiego, la Legge di Stabilità riconosce, inoltre, un credito d’imposta nella misura del 10%, alle imprese utilizzatrici massive di prodotti MACSI (prodotti platici destinati ad avere funzione di contenimento, manipolazione, protezione di merci o prodotti alimentari) dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, per incoraggiare quell’adeguamento strumentale necessario alla produzione di manufatti compostabili.
Il credito d’imposta, inteso quale credito nei confronti dello Stato che l’impresa può utilizzare per il pagamento dei tributi, sta infatti assumendo un ruolo di rilievo all’interno della c.d. “Industria 4.0”, quale misura economica volta a rilanciare gli investimenti delle aziende (soprattutto PMI) in innovazione tecnologica e sostenibilità.
Infine, assumono rilievo all’interno della norma, i commi 85-89, i quali richiamano il Green New Deal ed il suo recepimento in ambito italiano, testimoniando l’impegno verso la realizzazione di investimenti specifici per la realizzazione di progetti finalizzati alla decarbonizzazione dell’economia italiana, anche in partenariato pubblico-privato.
La legge di Bilancio 2020 mostra quindi, più che in passato, una notevole attenzione al ruolo, di derivazione prevalentemente europea, degli investimenti in chiave green, denota sensibilità per la necessità di una conversione imminente verso processi produttivi circolari, destinando, importanti risorse da convogliare nella nuova imprenditorialità, non a caso definita 4.0, la quale può aprire grandi opportunità in termini di sviluppo territoriale, riduzione dei costi e dell’utilizzo di risorse, e non ultimo per importanza, generazione di nuovi posti di lavoro.
In conclusione, sebbene la manovra economica non tagli l’erogazione degli incentivi all’utilizzo di molte fonti fossili ed altri materiali dannosi per l’ambiente, che ammontano tutt’ora a 19 miliardi di euro, i cambiamenti climatici, ed i fenomeni di degrado ambientale ivi connessi, hanno dato impulso all’approvazione e pianificazione di una tabella di marcia orientata ad una crescita sostenibile dell’Europa, e degli Stati Membri, nel rispetto di una transizione equa ed inclusiva.
Al vertice delle azioni a concretizzazione della manovra finanziaria, ci sono attività di investimento trasversali a più settori economici, partendo dall’utilizzo di tecnologie innovative e rispettose dell’ambiente, rinnovando l’interesse per il settore energetico e quello dei traporti, dove cresce la domanda di mezzi di trasporto privato e pubblico più puliti, per arrivare, infine, al potenziamento di una imprescindibile collaborazione con partner internazionali, al fine di ottenere un miglioramento degli standard ambientali mondiali.
Bibliografia e sitografia:
- – Alleanza per lo sviluppo Sostenibile, “Report Analisi Legge di Bilancio 2020”, 28 febbraio 2020
- – “Legge di Bilancio 2020, l. 17 dicembre 2019, n. 160”, disponibile qui.
- – “Green New Deal: incentivi per investimenti e sviluppo sostenibile delle imprese”, gennaio 2020,
- – “Nuova Sabatini 2020”, agosto 2020, disponibile qui.