“10 anni di hacking e mediattivismo”
a cura di Laura Beritelli
(edito da @agenziax, euro 10)
Siete pronti a rischiare il tutto per tutto, a lasciare dietro le vostre spalle il “mondo reale” per collegarvi alla rete web? Ora non è più solo questione di pillola rossa o blu. È uscito “+kaos”, il libro sui 10 anni di A/I. No, qui non si parla di Intelligenza Artificiale, ma degli Autistici/Inventati, un’associazione formatasi nel 2001 dalla collaborazione dei due omonimi gruppi preesistenti di Milano e Firenze. Nel volume, curato da Laura Beritelli, si racconta come il progetto sia stato concepito, nato ed infine divenuto un successo internazionale. Tutto questo con non poche difficoltà.
Al principio di ogni cosa troviamo le BBS (reti telematiche di scambio programmi e messaggistica), che nascono un po’ come funghi. Nei centri sociali si cerca di utilizzarle a fini politici, per cercare uno scambio ideologico a livello europeo. Una pratica progettuale che sotto il nome di ECN (European Counter Network) viene presentata nel 1991 a Venezia, ma che resta confinata in Italia. Nel polo milanese di Autistici si iniziano a delineare gli hacklab: sono veri e propri laboratori dove si impara, sperimenta e si “smanetta”. Non tardano a partire anche corsi di informatica, ai quali partecipano tantissime persone. E’ la prima generazione che cresce a tu per tu con il computer. A Firenze gli affiliati di Inventati hanno tutti trascorsi nei movimenti studenteschi, ed è forse proprio dalle loro radici che nasce la voglia di fare controinformazione. C’è un clima di fermento politico, e quindi decidono di scendere in piazza e di documentare con foto e video ciò che succede, di scrivere report che vengono caricati in rete. Il summit della NATO a Firenze e la manifestazione no-global a Praga (2000) sono due esempi di presenza anche a livello internazionale.Alla fine dello stesso anno si gettano le basi una collaborazione stabile e proficua di Autistici/Inventati. I due collettivi si uniscono, si agganciano al neoprogetto bolognese di Indymedia e abbandonano ECN, considerato troppo costoso e limitato. I milanesi si occuperanno delle questioni tecniche, i fiorentini porteranno in dote liste e sottoliste di nomi e dati.
La nuova attività si apre nel marzo 2001 con la messa in rete del primo server, “Paranoia”. La presentazione ufficiale avverrà però solo qualche mese dopo all’Hackmeeting di Catania.
Un punto focale, oltre la gratuità dei servizi, è costituito dalla privacy. A/I non memorizza gli identificativi degli utenti, offrendo anonimato. Ed informa sulla questione dei dati sensibili on-line. Un fattore che produrrà fastidiosi risvolti sul fronte legale ai quali è dedicato quasi metà libro. Un’altra caratteristica della nuova associazione unitaria A/I: tutti possono fare tutto, ossia tutti sono amministratori della macchina. Questo al fine di diffondere la conoscenza informatica e portare tutti allo stesso livello. Chi non sa, studia o impara dagli altri. Si apre una vera e propria battaglia contro la diffidenza verso i nuovi mezzi di comunicazione.
Indymedia diventa uno strumento paritario di controinformazione, la cui vera importanza si comprenderà appieno solo nel 2001 col G8 di Genova. Ma gli anni 2000 sono quelli in cui il web si insinua nelle case, le persone cominciano a collegarsi ad Internet, inizia così una controtendenza: Indymedia entra in crisi per quanto riguarda il numero dei suoi fruitori, anche perché esplodono fenomeni quali blog e social network. Le persone sono talmente abituate ad essere connesse che non fanno più caso alla condivisione di dati sensibili. Gli hacklab si spengono, così come i centri sociali e gli spazi occupati che fino a quel momento li avevano ospitati. É un cambio di scenario radicale. L’associazione A/I, che fino ad allora era riuscita a sopravvivere autofinanziandosi, per una serie di eventi fortuiti è costretta ad elaborare ingegnose soluzioni: inizia così il “kaos tour”. Nel collettivo la sperimentazione e la ricerca di nuove soluzioni sono tutt’ora all’ordine del giorno, chissà che in futuro non ci sarà spazio per un secondo libro.
Se ancora siete incerti sul leggere il libro per paura di ritrovarvi ad arrancare tra cyber-paroloni, niente paura! In coda al volume è stato aggiunto per i profani un piccolo ma utilissimo glossario che scioglierà ogni dubbio.
Il testo, oltre che in forma cartacea, è scaricabile in formato PDF al link http://www.autistici.org/it/who/book.html. Sempre nella stessa pagina, le date del tour di presentazione che in quasi un anno attraverserà l’Italia. Nel sito si trovano inoltre tutti i servizi offerti: e-mail, blog, siti web e molto di più.
Chiara Napoli
(tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile, n° 201, maggio2013)