L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ CELEBRA QUESTA OCCASIONE DI RIFLESSIONE
del dottor Giorgio Rossi
Nel lontano 1948 la prima Assemblea Mondiale della Salute (World Health Assembly) decide di istituire una giornata dedicata alla salute in tutto il mondo.
Dal 1950 la giornata mondiale della salute ( World Health Day) si celebra il 7 aprile, per ricordare la fondazione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) avvenuta il 7 aprile 1948. Ogni anno viene scelta per la giornata un tema specifico, che evidenzia un’area di particolare interesse per l’ OMS.
La giornata è un’occasione per promuovere a livello globale la sensibilizzazione su argomenti cruciali di salute pubblica di interesse della comunità internazionale, e lanciare programmi a lungo termine sugli argomenti al centro dell’attenzione.
La giornata mondiale della salute non è quindi un evento che si riduce ai lavori di un giorno, ma è ogni volta il punto di partenza di un percorso mirato a migliorare le condizioni di salute in tutto il mondo.
Il World Health Day 2018 è dedicato al tema della copertura sanitaria universale (“Universal Health Coverage: everyone, everywhere”).
Per richiamare i decisori di tutto il mondo al raggiungimento di questo obiettivo entro il 2030, in linea con i Sustainable Development Goals (2015), l’OMS ha messo online un micro-sito (http://www.who.int/mediacenter/factsheets/fs395/en/) che sintetizza in pochi numeri le ragioni per cui la copertura sanitaria universale è una priorità assoluta :
- almeno la metà della popolazione mondiale non fruisce di una copertura per le prestazioni sanitarie essenziali;
- circa 100 milioni di persone cadono in una condizione di povertà estrema ( vivono con < 1,90 dollari al giorno) per aver dovuto pagare per l’assistenza sanitaria;
- il 12% della popolazione nel mondo impiega almeno il 10% della sua disponibilità economica per spese sanitarie.
Nella Regione dell’Est Mediterraneo (che va dall’Egitto all’Iran e Afghanistan, Yemen e Arabia Saudita e comprendente Siria, Libia, Tunisia, Emirati Arabi e Kuwait ed altri Paesi) il 40% della spesa per la salute è pagata direttamente dai cittadini di tasca propria, con situazioni drammatiche tra i più poveri:
- 55,5 milioni di persone particolarmente colpite;
- 7,7 milioni scivolati nell’area dell’estrema povertà a causa di queste spese;
- in alcuni Paesi si arriva ad una spesa sanitaria del 70% tutta a carico del cittadino.
Tutti i dati vengono forniti da report internazionali in particolare dal “ Tracking Universal Health Coverage: 2017 Global Monitoring Report a cura di OMS e Banca Mondiale.
Per quanto riguarda i dati nazionali, l’Italia appare in buona posizione sulla base dei seguenti tre indicatori presi da riferimento :
- 80 punti (su una scala da 0 a 100) per i progressi verso la copertura sanitaria universale;
- 93% dei bambini che ricevono nel primo anno di vita 3 dosi di vaccino anti difterite-tetano-pertosse;
- 79% delle persone con tubercolosi trattate con esiti favorevoli.
Accesso alle cure per chiunque, servizi di buona qualità e senza “barriere” di tipo economico.
Questo aspetto assume nel nostro Paese un significato particolare data la ricorrenza quest’anno dei 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale, istituito con legge 833 del 23 dicembre 1978.
La giornata rappresenta l’occasione per richiamare i decisori di tutto il mondo ad adoperarsi concretamente per l’obbiettivo della copertura universale, in modo da garantire a ciascuno e in ogni luogo, servizi di buona qualità e senza barriere economiche, in presenza delle quali le persone sono costrette alla scelta forzata tra assistenza sanitaria e altri bisogni primari.
Tenendo ben presente lo slogan diffuso dall’OMS : “ la spesa sanitaria, se ben gestita, è un investimento e non un costo”!!!!