ROMA, 31 MAGGIO ’13– L’uso di internet tra i più giovani è oggi dilagante, tutti gli adolescenti ormai possiedono molteplici profili sui social network con cui si immettono nel web senza filtri e protezioni, dando vita ad una fitta rete di relazioni e conoscenze, intrecciate tra loro. Proprio questo rappresenta il vero pericolo: l’assenza totale di controlli nel senso che un numero infinito di persone può conoscere e commentare tutto quello che “gira” in rete. La nuova frontiera della violenza è il bullismo tramite internet oggi conosciuto come cyberbullismo, cioè molestie, insulti, intimidazioni etc realizzati sul web tra gli adolescenti, che non perdono occasione di denigrare altri coetanei per i più stupidi e futili motivi. La realtà parallela e virtuale che si crea in rete è diventata il punto di riferimento cardine per i ragazzi che oggi misurano in base a ciò il proprio ruolo sociale e la propria reputazione. Si perde in questo modo il senso della differenza tra ciò che è vero e ciò che è finto, arrivando anche a gesti estremi quando ci si sente presi di mira. In Italia oggi il fenomeno è in forte crescita tanto che si parla di vera e propria emergenza, in particolare nel Lazio dopo gli ultimi drammatici episodi. Il caso del 16enne romano che si è gettato dalla finestra della scuola, quello del 15enne che si è suicidato perché deriso sul web dai compagni in quanto ritenuto gay; queste però sono soltanto le storie finite in tragedia, non si contano invece le storie di chi cade in depressione o isolamento per il dolore creato da tali episodi. Nell’ultimo anno le denunce sono aumentate del 40%, ma secondo la polizia postale, che sta portando avanti una campagna di informazione nelle scuole, il dato non corrisponde alla realtà perché molti giovani si vergognano di rivolgersi alle autorità. I reati commessi più comunemente sono lo stalking, la minaccia, la diffamazione etc, reati gravi ma di cui spesso il “cyberbullo” non ha consapevolezza di compiere, sviato dal fatto che la rete rende anonimi e quindi apparentemente nascosti.
ALESSIA RONDELLI