IL PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DEGLI EMIGRATI MARCHIGIANI 2014/2015
Promuovere le iniziative a favore degli emigrati e le loro famiglie, conservare l’identità della terra d’origine, rinsaldare i rapporti culturali, diffondere la conoscenza delle Marche: questi i punti cardine del ‘Programma degli interventi regionali a favore degli emigrati marchigiani 2014/2015’ la cui proposta di delibera è stata approvata dalla Giunta su iniziativa dell’assessore all’Emigrazione, Luigi Viventi.
“La volontà della Regione – specifica Viventi – è quella di sviluppare, attraverso il programma Emigrazione 2014-2015, un percorso che contribuisca a rendere le politiche regionali dell’emigrazione più moderne, aderenti alla realtà e maggiormente rispondenti alle sfide che giungono dall’attuale sistema sociale. La presenza di comunità composte da cittadini marchigiani migrati e i loro discendenti, infatti, è vista come una preziosa opportunità di ricevere attraverso tali comunità una facilitazione nelle relazioni imprenditoriali e commerciali che si intendono instaurare”.
Il programma, che viene adottato ogni tre anni, si pone come primo obiettivo quello di favorire azioni che consentano alle Associazioni di rafforzarsi coinvolgendo un più ampio numero di risorse giovanili, di essere maggiormente qualificate e rispondere alle richieste di informazioni che possono provenire dalle Marche sulla realtà economica, occupazionale e sociale dei Paesi in cui sono insediate. “Una nuova strategia – aggiunge l’assessore – va costruita per stimolare un dialogo permanente e occasioni di sviluppo di progetti comuni tra le Associazioni all’estero e le organizzazioni economiche e sociali, le autonomie locali e funzionali delle Marche. In questo quadro il Museo regionale dell’Emigrazione, inaugurato nell’ambito delle celebrazioni della Giornata delle Marche 2013, rappresenta un centro permanente di ricerca della storia dell’emigrazione e luogo di incontro tra la comunità all’estero e quella nelle Marche”.
Strategiche le linee di intervento del Programma degli interventi a favore degli emigrati fondate sul rilancio dell’associazionismo dei marchigiani nel mondo e su un maggiore collegamento con l’associazionismo regionale. Linee che definiscono anche progetti di sviluppo economico e sociale della regione con la formazione delle nuove generazioni di discendenti di marchigiani. In particolare, la ricerca di nuove formule di aggregazione intorno alle realtà dei marchigiani nel mondo, tese all’ampliamento del numero dei facenti parte della grande comunità delle Marche; la formazione e l’aggiornamento dei dirigenti delle associazioni sulle procedure nei rapporti amministrativi e contabili con la Regione in un’ottica di costante ricerca della semplificazione; lo sviluppo di un più adeguato utilizzo degli strumenti di comunicazione virtuale per la promozione delle Marche nel mondo.
Inoltre, il programma mira a rendere le politiche regionali dell’emigrazione più attive sul fronte della promozione: “Gli emigrati stabili o temporaneamente residenti all’estero, conservano con le Marche un legame concreto, non solo nostalgico. Il loro sentirsi marchigiani, l’aver dato vita ad Associazioni su questa base di origine territoriale è uno straordinario potenziale di promozione delle Marche, della sua economia, delle sue eccellenze” rileva l’assessore.
Le comunità marchigiane residenti all’estero, quindi, oltre che un mercato di riferimento già ‘fidelizzato’ e in grado di apprezzare immediatamente i prodotti identificabili come tipici della tradizione e della cultura regionale, possono diventare preziosi alleati per sviluppare una maggiore conoscenza del territorio regionale e del suo sistema produttivo.
La ripresa dell’emigrazione: i marchigiani residenti all’estero in aumento
Dall’Anagrafe degli Italiani residenti all’Estero (AIRE) si rileva che i cittadini marchigiani residenti all’estero al 31 dicembre 2012 sono 111.565, pari al 2,6% del totale delle persone iscritte all’AIRE in Italia. L‘AIRE, istituita dal Ministero dell’Interno nel 1990, contiene i dati dei cittadini che hanno dichiarato spontaneamente di voler risiedere all’estero per un periodo di tempo superiore ai dodici mesi o, per i quali, è stata accertata d’Ufficio tale residenza.
Dopo quarant’anni di stasi, anche per la regione Marche si pone il tema della ripresa di un flusso di emigrazione che vede al centro delle motivazioni quella antica della ricerca di un lavoro. Negli ultimi anni i marchigiani residenti all’estero sono in continuo aumento: dal 2005 al 2013 i marchigiani iscritti all’AIRE sono aumentati del 39,7%.
La maggior parte dei marchigiani iscritti all’AIRE risiede nei Paesi del continente americano, in articolare in Argentina (50,3%), Brasile (2,6%), Canada (2,5%) e Stati Uniti D’America (2,3%).
I dati testimoniano quanto sia attuale per la Regione la tematica del rapporto con una parte della sua popolazione, oltre il 7%, che vive stabilmente all’estero. Una quantità che in un solo anno, tra gennaio 2012 e gennaio 2013 è cresciuta di quasi 5.000 unità.
Importante il ruolo che possono svolgere le Associazioni dei marchigiani all’estero in funzione della diffusione di informazione ed orientamento, rispetto a questo nuovo fenomeno migratorio, pur tenendo conto che sono organizzazioni di volontariato, nate su principi di solidarietà e non sempre attrezzate.
Attualmente le associazioni dei marchigiani all’Estero riconosciute nell’albo regionale contano circa 15.000 iscritti, di cui circa 1600 giovani, sono presenti nelle seguenti 4 macro aree:
– America Latina, 45 associazioni e 2 federazioni
– America del Nord con 4 associazioni (3 in Canada ed 1 negli Stati Uniti);
– Australia con 3 associazioni ed 1 Federazione che raggruppa 4 associazioni;
– Europa (Italia esclusa), con 12 associazioni e 2 federazioni
(Comunicato Stampa di “Regione Marche”)