IL PROGETTO “RIPARO” DELLA REGIONE MARCHE
– ANCONA – I risultati del progetto “Riparo”, ad un anno dall’avvio dello studio, sono stati illustrati nel corso dell’incontro che si è tenuto venerdì 20 febbraio in Regione, ad Ancona, dall’assessore ai Diritti e Pari opportunità, Paola Giorgi, e dalle Responsabili dell’Osservatorio di Genere, Claudia Santoni e Silvia Casilio.
Gli specifici approfondimenti saranno presentati mercoledì 25 febbraio dalle ore 15 a Macerata nella Biblioteca Bozzi Morgetti, nel corso di una seduta di lavori a cui prenderanno parte tutti i soggetti che hanno contribuito alla realizzazione della ricerca e dove verranno presentate, da Giorgi, le proposte innovative in materia di pari opportunità scaturite dallo studio. “La ricerca è una necessaria riflessione sulla condizione professionale e il benessere delle donne marchigiane – ha introdotto l’assessore Giorgi – per poter misurare gli effetti delle politiche applicate fino a oggi e valutare interventi innovativi che sappiano adeguarsi ai nuovi bisogni, ai mutamenti economici, sociali e culturali al fine di raggiungere l’effettiva parità costituzionalmente sancita, ma ancora troppe volte disattesa, soprattutto in un contesto centrale come quello del lavoro ”.
L’attività di ricerca “Riparo – Ripensare le Pari Opportunità”, conclusa il 31 dicembre 2014, è stata condotta dall’Osservatorio di Genere di Macerata, promossa dall’assessorato alle Pari Opportunità della Regione con capofila il Comune di Macerata e condotto in link con le Università di Camerino e Macerata. “Il nostro progetto è innovativo – ha detto l’assessore Giorgi – perché non giudica, esamina, studia le criticità da cui la politica può e deve trarre conseguenze tradotte in azioni. Il valore dello studio si è espresso pienamente grazie alla fattiva collaborazione delle donne che sono protagoniste, sia come imprenditrici, che come lavoratrici dipendenti nel contesto economico regionale. E’ emerso in maniera puntuale l’approccio e il reale interesse o a volte lo scarso interesse verso le politiche di genere nel mondo del lavoro. Un dato interessante è la valutazione della condizione del lavoro femminile nelle piccole e medie imprese che caratterizzano il sistema marchigiano: dato importante perché le statistiche generalmente raccontano situazioni diverse, più riferibili a modelli di grandi imprese. Altra riflessione che è emersa la differenza tra i vari contesti in cui le donne lavorano, cioè tra industria, artigianato ed agricoltura”.
In sintesi, l’attività di ricerca ha permesso di approfondire la condizione lavorativa delle donne nel settore tessile-calzaturiero con un’indagine quantitativa, la realtà delle imprese agricole con la compilazione di questionari semi-strutturati e ha permesso di realizzare diversi focus groups di approfondimento della realtà operativa di diverse imprese artigiane marchigiane a conduzione femminile. Il Convegno finale del 25 febbraio a Macerata è strutturato su relazioni di approfondimento delle istituzioni coinvolte e dei partner progettuali (Coldiretti, Cgil, Cisl, Uil, Cna, Università). Alla tavola rotonda parteciperanno anche alcune studentesse degli istituti superiori di Macerata già coinvolte dall’Osservatorio in un’attività di progettazione sulle differenze di genere. Durante il convegno verranno illustrate, alla luce dei risultati valutativi ottenuti con l’elaborazione dei dati di ricerca, alcune proposte teoriche di ri-definizione del concetto di pari opportunità per dare così avvio a più efficaci prassi operative.
Tali proposte punteranno in particolare l’attenzione sull’estensione del concetto di differenza come nuova prospettiva inclusiva, a partire dal genere.
Da una prima valutazione delle richieste indicate dalle lavoratrici durante le interviste, il tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro rimane l’area della maggiore conflittualità rispetto alla realizzazione di una presenza paritaria tra uomini e donne nel mondo del lavoro.
A chiusura del convegno verrà presentato il trailer del film documentario “Physique du rôle” , ispirato al progetto “Riparo” e realizzato dalla fim-maker Silvia Lucani. “Per quanto riguarda il film documentario – ha concluso l’assessore – sottolineo la modalità di finanziamento scelta dall’ Osservatorio di genere, quella del crowdfunding, una tipologia che valorizza l’idea e la condivide con i cittadini che scelgono di supportarla”.
(articolo ricevuto da ente Regione Marche)