Le storie balzane di Marcello Pesarini

RACCONTATE “CON GLI OCCHI DI BJORK”

– ANCONA – di Alessia Diana – “Con gli occhi di Bjork” è un’antologia di 25 racconti brevi, ironici, esilaranti, surreali ed alquanto bizzarri, scritti in maniera superba ed accattivante dalla penna di Marcello Pesarini, ed editi da Affinità Elettive. Pesarini, anconetano d’adozione e da anni impegnato nel sociale e nell’ambientalismo, per presentare queste storie si serve di Bjork, una gatta di pelo siamese spurio e dagli occhi di ghiaccio. Le affida un compito veramente arduo: re-insegnare a noi umani l’essenzialità.
Bjork ci invita a leggere la vita come una favola strana, complessa, dal finale mai veramente scontato e soprattutto diverso a seconda degli occhi e della prospettiva con cui si sceglie di guardarlo. Con la sua semplicità felina, scruta gli uomini attraverso il lavoro di scrittore del suo padrone e lo accompagna in questo viaggio a metà tra realtà e finzione, sviscerando i tratti salienti e le passioni caratterizzanti il genere umano: l’eterna ricerca di un’identità a cui sentirsi legati; il bisogno di lavorare per trovare un proprio spazio e una personale dimensione; l’ardore accecante dei sentimenti; il potere vivifico della fantasia.
Bjork arriva dove l’uomo rivela la propria impotenza. Siamo essere complessi, ci crediamo “superumani che curano le proprie azioni come fossero da trasmettere ai successori”, manchiamo in sostanza di semplicità. Rischiamo per questo di perderci nella vastità dell’esistenza, di non riuscire più a scorgere l’essenza delle cose e delle persone, di dimenticare le realtà che ci attorniano. Rischiamo, rievocando un’immagine fornita da un celebre romanzo di Saramago, di diventare ciechi. Ed è proprio questo il messaggio che la gatta Bjork cerca di trasmettere: siamo ciechi; una cecità intesa come incapacità umana di vedere quello che gli occhi non mostrano. L’abilità di Pesarini sta proprio nel saper usare parabole – sostenute da immaginazione, compassione e ironia – per permetterci di afferrare una realtà illusoria e di ricondurla nell’alveolo della possibilità, nel campo del concreto e visibile. L’autore lo fa dando voce a personaggi sicuramente fantasiosi, come Yuri il bagnino cantastorie, o lo spazzino che salva il suo antenato dall’oblio, o l’operaio che libera la raffineria Api di Falconara governata dai vampiri. Personaggi comunque concreti, individuabili nella vita di tutti i giorni e nelle loro battaglie quotidiane in cui tutti o quasi tutti tendiamo a riconoscerci.
Ed allora, torna la speranza. In un mondo complesso, sfiduciato, la fantasia di uno scrittore e la semplicità di una gatta legano i destini di tutti scrivendo un finale alternativo ed ottimistico.
(Articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

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