AL VIA LA CAMPAGNA RIVOLTA A TRASMETTERE AI PIU’ PICCOLI LA CULTURA DEL CIBO
del dottor Giorgio Rossi
E’ stata presentata nei giorni scorsi a Roma la campagna “Mangia Bene, Cresci Bene”rivolta ai minori delle scuole elementari e medie e ai loro genitori con la finalità di trasmettere la “ cultura del cibo”, puntando l’attenzione sui fattori cruciali per la tutela della salute, come l’importanza di uno stile di vita corretto e una dieta equilibrata. La campagna nasce dall’esigenza di porre un freno alle cattive abitudini alimentari dei bambini, attraverso la sensibilizzazione di genitori e figli, troppo spesso disinformati sulle regole basilari del mangiare sano.
La campagna si svolgerà da febbraio a maggio e attraverserà tutta l’Italia toccando 379 scuole, suddivise tra medie ed elementari, coinvolgendo un totale di circa 40.000 studenti e 75.000 genitori. In ciascun istituto si terranno, da parte di esperti, degli incontri formativi sulla sana alimentazione e verrà distribuito un kit didattico a ragazzi e genitori. Agli studenti è inoltre riservato un concorso a premi: le illustrazioni più significative saranno affisse nelle farmacie e studi medici aderenti e daranno vita ad un calendario informativo-educativo distribuito nelle scuole che hanno partecipato. L’iniziativa è promossa dal Moige, Movimento Genitori, associazione accreditata dal Ministero dell’Istruzione, con il patrocinio della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps), società scientifica indipendente di antica e gloriosa tradizione, e dall’ Associazione Italiana di Omotossicologia (AIOT), associazione fondata nel 1983 e considerata la più importante nel campo della Medicina Omeopatica, in collaborazione con GUNA S.p.a. la più importante azienda italiana nel settore della produzione distribuzione di farmaci omeopatici, nata nel 1983.
La necessita di una campagna nazionale deriva dai recenti dati sull’obesità infantile e sul ruolo che hanno le cattive abitudini alimentari e lo stile di vita.
I dati dell’indagine “L’obesità infantile: un problema rilevante di sanità pubblica”(2015), a cura dell’Osservatorio del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Milano Bicocca, che raccoglie le principali ricerche nazionali ed internazionali in materia di alimentazione, indicano che l’Italia è uno dei paesi europei più colpite da fenomeno dell’obesità infantile: la prevalenza di sovrappeso in età pediatrica supera di circa tre punti percentuali la media europea, con un tasso di crescita/annua dello 0,5-1%, pari a quello degli Stati Uniti. Nella fascia di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, 1 bambino su 4 è sovrappeso(23,1%), mentre 1 su 10(9,8%) è addirittura obeso. Le regioni più colpite sono quelle del Sud, in particolare la Campania, dove 1 bambino di terza elementare su 2 è sovrappeso o soffre di obesità; seguono Puglia, Molise, Abruzzo e Basilicata che raggiungono percentuali intorno al 40%.
I fattori che determinano l’obesità, secondo gli studi più recenti, oltre a quelli di natura genetica, sono principalmente legati agli stili di vita e alle abitudini alimentari : solo il 22% dei ragazzini italiani mangiano frutta e verdura, uno su tre consuma snack quotidianamente, 4 su 10 beve bibite zuccherate; solo il 25% dichiara di andare a scuola a piedi o in bicicletta, i rimanenti adottano uno stile di vita sedentario.
Il problema coinvolge anche i genitori, spesso disinformati sulle regole della sana alimentazione: soltanto il 44,7% di loro è a conoscenza dei principi alla base di una corretta nutrizione. Alla luce di questi dati, diventa dunque sempre più urgente informare e sensibilizzare grandi e piccoli su questo tema per evitare gravi rischi per la salute.