Manning si è in tal modo dichiarato “guilty” per i dieci capi d’accusa presentati alla corte marziale, avendo volontariamente cominunicato i cablo diplomatici sulle guerre degli Stati Uniti in Iraq e in Afghanistan. Le informazioni e i filmati consegnati a Wikileaks fanno parte dei documenti top secret gli Stati Uniti: il video di un attacco aereo Apache contro dei civili in Iraq, la lista dei nomi dei soldati americani presenti in Iraq, le armi possedute in campo e le strategie militari adottate contro Al-qaida.
Tuttavia, Manning respinge con fermezza il capo d’accusa che gli imputa di aver pubblicato le informazioni confidenziali al fine di aiutare il nemico. In sostanza, egli non aveva “ragioni per credere che tali informazioni potessero essere sfruttate per colpire gli Stati Uniti a vantaggio di qualsiasi paese estero”. Quest’accusa, per altro, costerebbe la pena capitale all’ex-militare.