ANCORA DUBBI DELLA COMUNITA’ SCIENTIFICA SULL’EFFICACIA DELL’OMEOPATIA
del dottor Giorgio Rossi
In un rapporto pubblicato il 12 marzo scorso dal National Health and Medical Research Council (NHMRC) australiano afferma categoricamente che “ non esiste malattia per cui vi sia una prova attendibile dell’efficacia dell’omeopatia”. Il NHMRC rappresenta il massimo organismo nazionale per la ricerca medica ed è arrivato a queste conclusioni dopo una revisione sistematica di 225 studi sull’omeopatia come trattamento per diverse patologie, selezionati tra 1800 pubblicazioni in base ad una serie di criteri ben precisi come ad esempio: esistenza del gruppo di controllo, corretta analisi dei dati, risultati di efficacia superiore al placebo, tutti dati che sono alla base degli studi scientifici combinati ad una corretta valutazione statistica che porta a stabilire se un trattamento è migliore di un altro
Gli esperti australiani affermano che la revisione non ha evidenziato studi di buona qualità e con un numero sufficiente di partecipanti tale da sostenere l’idea che l’omeopatia funzioni meglio di un placebo o conduca a miglioramenti della salute uguali a quelli di un altro trattamento convenzionale. Anche se alcuni studi hanno riportato prove di efficacia per l’omeopatia, si tratta di ricerche di scarsa qualità scientifica e con un numero limitato di partecipanti tale da non raggiungere la significatività statistica.
Alla luce di questi risultati, rivisti anche da una società indipendente prima di essere diffusi, gli esperti australiani affermano inoltre che l’omeopatia non dovrebbe essere usata per trattare malattie croniche, gravi o che potrebbero diventare tali; le persone che ne fanno ricorso potrebbero mettere a rischio la loro salute rifiutando o ritardando trattamenti per i quali esiste una buona evidenza di efficacia e sicurezza.
Il capo del NHMRC, Warwick Anderson, ha rivolto raccomandazioni ai medici australiani di offrire ai propri pazienti terapie basate su forti evidenze scientifiche, mentre ai cittadini di non affidarsi all’omeopatia come sostituto di trattamenti dall’efficacia provata.
Ovviamente non sono mancate le reazioni : l’Australian Homeopathic Association ha bollato l’analisi come di parte, sottolineando che circa un milione di australiani ha scelto la medicina omeopatica.
Anche nel nostro Paese ci sono state reazioni; l’Associazione Medica Italiana di Omotossicologia (AMIOT) ha espresso la propria posizione ribattendo alcuni punti :
- lo studio non apporta alcun elemento innovativo trattandosi della riproposizione e completamento di un’analisi già pubblicizzata a settembre dello corso anno;
- lo studio non è stato pubblicato su alcuna rivista scientifica, ma solo sul sito dell’istituto che lo ha prodotto.
Gli esperti in dell’Osservatorio Metodi per la Salute dell’Università di Milano-Bicocca fanno notare: – nell’analisi australiana sono stati presi in esame 225 studi tutti critici verso l’omeopatia dove la stessa viene utilizzata in modo difforme dal protocollo della corretta pratica omeopatica;
- la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha emanato di recente il nuovo piano strategico mondiale pluriennale per la valorizzazione della Medicina Non Convenzionale.
Non tardano ad arrivare da altrettanto esperti le controrepliche:
- è vero che si tratta della riproposizione e completamento di un’analisi già presentata a settembre dello corso anno, ma da settembre a oggi quell’analisi ha fatto passi avanti ed è stata sottoposta a una consultazione pubblica;
- è vero quel che sostiene AMIOT in merito alla mancata pubblicazione dello studio su riviste scientifiche, ma l’istituto di ricerca citato (NHRMC) è l’organo governativo che in Australia supporta le scelte del servizio sanitario e dei medici (ad esempio pubblica le linee guida su cui tutti gli operatori si basano).Di organi così ce ne sono diversi nel mondo. Il più noto e il NICE ( National Istitute for Health and Care Excellence) inglese. In pochi si sognerebbero di considerare non autorevole un documento del NICE perché non è stato pubblicato su una rivista scientifica ;
- a proposito dell’affermazione AMIOT che quello in oggetto non sia uno studio basato su prove scientifiche di efficacia, è bene sapere che quella compiuta dai ricercatori australiani è una revisione della letteratura scientifica che aveva analizzato proprio l’efficacia dell’omeopatia; a riguardo l’NHRMC mette a disposizione circa 600 pagine di documentazione (scaricabile sul link: http://www.nhrmc.gov.au/guidelines-pubblications/cam02);
- la WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2013 dell’OMS non è un documento che certifichi l’efficacia dell’omeopatia, ma ha come fine ultimo proprio quello di fare il possibile per garantire l’accesso alle medicine tradizionali e non convenzionali in maniera sicura, rispettosa, costo-efficiente ed efficacie ( scaricabile al link: http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/92455/1/9789241506090_eng.pdf?ua=1).
E la polemica potrebbe continuare all’infinito…., come spesso accade in medicina.