SOS PER LA MANUTENZIONE
– ANCONA – di Giampaolo Milzi – Tra le molte e intriganti chiavi di lettura del Monumento alla Resistenza del Pincio, risulta basilare, quasi ovvia, la possibilità – per i frequentatori dell’area del parco in cui incide così profondamente – di leggere agevolmente la storia del movimento di liberazione dal nazifascismo (con le premesse degli anni del regime mussoliniano precedenti) sviluppatosi in modo vittorioso nell’Anconetano durante il biennio 1944-1945.
Nel 2005 i tecnici del Comune hanno provveduto, tra gli altri interventi, a sostituire le decine e decine di lettere dorate che componevano il racconto di quell’epopea di sacrificio, eroismo e sangue. Vittime di un vero e proprio saccheggio. Ma le tavole di ferro che reggono quel racconto mostrano tutto il segno profondo del tempo passato dal 1965, quando furono innalzate lungo il percorso scandito da gradini e piccoli slarghi di sosta. Le lettere quasi si perdono nella ruggine che permea l’intera superficie di tutte quelle 16 pagine metalliche. A barbarizzare le mura cementizie di supporto – elementi fondamentali nel disegno architettonico evocativo del difficilissimo iter compiuto dai partigiani e dai cittadini che li aiutarono – ci hanno pensato i “vandali bombolettari”, tracciando scritte (“tags”, nel gergo dei graffittari armati di vernice spray) prive di alcun senso, tantomeno artistico. Rigurgiti di parole vergate pesantemente, tali da oltraggiare non solo la memoria della Resistenza, ma anche l’altissima e crescente valenza, soprattutto ad Ancona, del vero e consolidato movimento della “Street art” e dei “Wall painting”.
L’effetto “pugno nell’occhio” del ricordo, non risparmia il grande podio in cemento da cui par spiccare il volo – in cima alla verde scarpata – la statua frutto dell’estro di Pericle Fazzini. Segnato dalle deturpanti colate del bronzo ossidatosi in oltre mezzo secolo. Negli anni successivi al 2005 e fino ad oggi, le varie amministrazioni comunali si sono limitate a un minimo di ordinaria manutenzione del verde pubblico e dell’impianto giochi per bimbi del parco del Pincio. E il degrado in cui versa oggi il percorso monumentale è evidentissimo, vergognoso.
(articolo tratto da Urlo-mensile di resistenza giovanile)