Nuova oasi verde a Posatora di Ancona

I “PIACERI” DEL PARCO DEL FORNETTO
 – ANCONA – di Michele Giaccaglia – 

  Ben 17 ettari di verde con una vista sul mare mozzafiato, dove poter mettere in pratica il virtuoso motto latino “mens sana in corpore sano” e apprezzare il lavoro svolto dal Comune con successo anche per ben contenere antichi e persistenti fenomeni erosivi. Accade ad Ancona, nel quartiere di Posatora, dove sabato 27 giugno è stato inaugurato il nuovo parco urbano “Del Fornetto”, dotato di percorsi ciclopedonali, aree per attività di fitness, jogging e nordic walking, oltre che per pratiche di tai chi, yoga e meditazione. Al parco si accede dalle vie del Fornetto, del Golfo e del Carmine.

La zona dove è nata questa eco-area pubblica di socio-ricreatività è ricompresa nella più ampia area colpita nel dicembre 1982 dalla devastante frana “Barducci”. Area che poi ha beneficiato di un progetto di bonifica e drenaggi, approvato dall’Amministrazione comunale nel 1999, che si è concretizzato con la progressiva messa a dimora di piante capaci di ridurre fortemente il rischio di smottamenti.

Appena terminata la ripida salita di via del Fornetto, all’ingresso principale del parco, i visitatori vengono accolti dalla statua di Padre Pio, opera del famoso scultore Tito Neri, fortemente voluta da una delle tante figlie spirituale del Santo di Pietrelcina, la signora Edda Zavalloni Galassi. Da li si può procedere lungo 3 sentieri larghi 3 metri ciascuno, per un percorso attrezzato complessivo di 3 chilometri, che originariamente era un semplice circuito di piste di lavoro. Lungo la rinnovata sentieristica si è circondati da una ampia varietà di alberi, piante (anche con fiori), cespugli e arbusti. Radicatisi e cresciuti grazie al pollice verde del Comune, che ha deciso di procedere suddividendo le specie botaniche per zone: una sistemata a boscaglia, dove sono presenti acero campestre, frassino da manna (orniello), pino d’Aleppo, cipresso, leccio, biancospino, ginestra, corbezzolo, pioppo bianco e frassino; una zona a cespuglietto, con salicone, salice ripaiolo, ginestra prugnolo, fusaggine, tamarice, olivello di Boemia; ed infine la zona a bosco termo-igrofilo, con alloro, corbezzolo, salicone, ontano, roverella, biancospino, ciliegio selvatico.

Il costo complessivo del nuovo parco, escluse le spese di bonifica idrogeologica, ammonta a circa 150.000 euro, comprensivi delle manutenzioni annuali. Le piantumazioni saranno implementate grazie al contributo erogato dell’Anas, quale compensazione (prevista dal Protocollo di Kioto) per la ricostituzione del verde eliminato per la costruzione della terza corsia nei tratti autostradali marchigiani.

(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

 

 

 

 

 

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