OLTRE 60 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO
– FABRIANO (AN) – Rigenerare il tessuto economico, storico e culturale marchigiano dei piccolissimi centri rurali, con interventi mirati e moderni strumenti di rilancio. Questo è l’impegno dichiarato nel corso del convegno dal titolo “Nuova vita ai borghi storici e rurali delle marche” ospitato, lo scorso 27 novembre, presso l’Oratorio della Carità di Fabriano. L’obiettivo, in linea con i contenuti del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020, sarà perseguito attraverso le previste dotazioni dalla Regione Marche, mentre i sei Gruppi di azione locale (Gal) marchigiani guadagnano una rafforzata centralità per l’organizzazione e lo sviluppo dei progetti di valorizzazione territoriale e microeconomica locale, con priorità e risorse – 60,5 milioni di euro – molto più consistenti rispetto al passato.
Il convegno, aperto dal sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, ha proposto una panoramica completa e approfondimenti specifici sul tema dell’incontro. Fra gli interventi quelli istituzionali di Patrizia Barocci – funzionario della Regione Marche – che ha inquadrato il tema e il ruolo dei Gal nel contesto del nuovo Psr 2014-2020. “Per i Gal – ha spiegato la Barocci – il Psr prevede anche attività aggiuntive per interventi integrati, creazione di filiere agro-sociali, accordi agro-ambientali, cooperazione in ambito agricolo. Se i Gal agiscono come animatori in questi settori avranno priorità rispetto ad altri soggetti”.
Riccardo Maderloni – coordinamento Gal Marche – ha sottolineato come l’azione dei Gal debba partire dallo sviluppo rurale e da quello delle aziende agricole in un quadro di sviluppo integrato attento al patrimoni artistico, storico e culturale. “Stiamo per questo proponendo un nuovo progetto per lo sviluppo dei Borghi – ha dichiarato Maderloni – che prevede attività di marketing consulenza e supporto alle realtà imprenditoriali artigianali, locali e non, per favorire un’azione di ri-uso e di valorizzazione di questo patrimonio. Per noi, quello dei borghi, è un vero e proprio brand di qualità, un grande patrimonio da far scoprire”.
Luca Piermattei – direttore Gal Colli Esini San Vicino e coordinatore del Progetto Borghi – ha invece parlato dell’esperienza e dei risultati maturati attraverso la sperimentazione degli anni passati, dell’analisi che ha permesso di realizzazione un quadro complessivo del patrimonio culturale e di una serie di piccoli interventi in spazi pubblici avviati in 70 borghi minori. “Ora – ha aggiunto Piermattei – dobbiamo costruire il “prodotto” per poter proporre agli investitori qualcosa che abbia un senso a livello economico e realizzare, con i fondi comunitari, azioni per lo sviluppo territoriale nel suo complesso”.
Approfondimenti e sollecitazioni sono poi arrivati dai relatori specializzati presenti al convegno.
Fabiola de Toffol, dello Studio P3 Poliedra, ha parlato dello sviluppo locale di tipo partecipativo, delle scelte possibili a livello di metodo soffermandosi sull’importanza dei valori comuni, della vivibilità e della competitività. Tutti elementi, questi, da armonizzare, dopo l’analisi di contesto, attraverso un processo di pianificazione e attuazione inclusivo nei confronti degli interlocutori
locali. Hanno poi parlato del significato che i borghi rivestono come luogo del futuro e come rete di connessione distribuita, Nicola Flora e Eleonora Cucinelli, autori del libro “I borghi dell’uomo”; mentre Maurizio Piazzini, dell’Istituto Nazionale di Urbanistica Marche, ha illustrato la tipica distribuzione dei piccoli borghi, storicamente collocati sui crinali del territorio medio collinare marchigiano, che compongono una sorta di città diffusa e ai quali far riferimento per uno sviluppo integrato e armonico.
Fabio di Bitonto, geologo, creatore del sito “Paesi fantasma”, ha fornito, attraverso la sua piattaforma, una base a livello progettuale per i borghi abbandonati, circa 6000 quelli censiti in Italia, e ha individuato nel recupero degli antichi borghi e delle tradizioni ed essi collegate, un interessante opportunità di lavoro per i giovani o gli inoccupati.
La parola è poi passata ai protagonisti attivi di un vero e proprio mutamento sociale. Imprenditori provenienti da fuori regione, infatti, hanno illustrato in una tavola rotonda esperienze e pratiche interessanti attraverso la presentazione delle loro case history.
L’assessore alla Cultura Pietro Marcolini ha chiuso i lavori ribadendo l’importanza dei territori interni e l’impegno per la loro valorizzazione storico-culturale ed economica.
(articolo ricevuto da Coordinamento Gal Marche)