UN BEL LIBRO DI NARRATIVA E STORIA
– Ancona – di Giampaolo Milzi –
Un regalone così, per il suo 2400° compleanno, Ancona se lo meritava davvero. Bella, bellissima, e un po’ troppo addormentata su Golfo, grazie a questo libro la città sveste pudicamente i panni che i secoli le hanno cucito e ricucito addosso e si rivela via via, magnifica, intrigante, affascinante, misteriosa e calamitante come una sirena. Le cui voci sono quelle dei personaggi, dei luoghi, delle situazioni che l’autrice Laura Appignanesi dipinge con fantasia ma attualizzandoli, rendendoceli così vicini nella lontananza. “24 secoli di storie – Ancona in racconti”, è una magica macchina del tempo che in 10 tappe conduce il lettore lungo un percorso di 2400 anni. In modo così realistico ed emozionante da renderlo osservatore presente e coinvolto nella locale Storia tridimensionale, e con la S maiuscola. I pregnanti elementi inventivi e immaginifici delle narrazioni si mixano alchemicamente con le gesta grandi e piccole, pubbliche e private di uomini e donne, a volte reali a volte leggendari, quasi incredibili nella credibilità di azioni e ambientazioni. Sono soprattutto il mare, la costa, il porto – con i quali Ancona è nata, è vissuta e vive ancora in un abbraccio infinito e radicale – il minimo comune denominatore delle vicende, alcune rievocate da una prospettiva contemporanea, ciascuna corredata a margine dalle note storico-scientifiche di otto esperti studiosi.
Leggere queste pagine significa ritrovarsi in un giorno d’agosto del 387 A.C. – convenzionale anno di fondazione della città – a bordo di una nave esploratrice guidata da un coraggioso capitano di esuli dorici siracusani. L’Ankon, il gomito di acqua e terra naturalmente protettivo di quel mitico e felice approdo – in un altro giorno di agosto, il 13 del 1464 – è lo stesso sul quale si ostina a spalancare la finestra, nonostante sia fiaccato dalla malattia, il papa umanista Pio II. Che poco dopo aver avvistato le galee veneziane alleate muore sognando quell’ultima Crociata d’Oriente che mai salperà. Ancona Porta d’Oriente, aperta, ma chiusa, difesa fin sotto l’acqua. Dal pugnace sommergibile di vedetta che in un’alba del maggio 1916 inquadra nel periscopio una corazzata del nemico austro-ungarico. E ancora, la bimba sopravvissuta al devastante bombardamento che il 1 novembre del 1943 spezzà il gomito dorico assieme a tante vite. Storie luttuose di guerra e gioiose storie di pace. Il 7 novembre 1766, seguendo la via del mare e della fruttifera campagna siamo a cena da un marchese, a Rocca Priora di Falconara. E mezzo secolo dopo eccoci invitati a una festa danzante nelle eleganti sale del Palazzo Ferretti, ad Ancona, mentre le vicinissime stelle di mare stanno a guardare. In quelle stesse sale torniamo il 12 novembre scorso, guidati da un custode, per valorizzare il Museo Archeologuico Nazionale delle Marche compie 150 anni. La macchina del tempo fa retromarcia, la pietra del Conero ci sussurra la leggenda medievale del giovane pirata turco e della ragazza del Poggio, del loro amore che brucia e si consuma tra la Grotta degli schiavi e la chiesetta dei monaci benedettini di Portonovo.
Laura Appignanesi, anconetana doc – ricercatrice di cultural heritage e sviluppo socio culturale – ha partecipato con successo a molti concorsi letterari, continua a scrivere racconti e poesie, a dipingere. “24 secoli di storie – Ancona in racconti”, è un omaggio alla città e ai suoi cittadini, rivolto in modo beneaugurante al presente e al futuro. Le pagine trasmettono la piena umanità dei personaggi, le righe ne accarezzano introspettivamente le anime e i cuori mutevoli, fotografano in modo sublime atmosfere e luoghi in movimento. E ci spingono ad amare in modo concreto e fattivo Ancona, a baciare la Bella assopita sul Golfo.
(articolo tratto da Urlo-mensile di resistenza giovanile)