Parco della Pace senza pace

APERTO SOLO PER ALUNNI, PROTESTE

foto-protesta-parco-paceANCONA – di Giampaolo Milzi – Riapre il parco pubblico della Pace ad Ancona, nuovo di zecca, ma subito è off limits “per ragioni di sicurezza”. Cioè quasi chiuso. Accessibile solo agli alunni delle tre scuole limitrofe. Ovvia la scia di polemiche e proteste anche tra i residenti della zona. Un pateracchio da parte del Comune? Un po’ sì. Ecco ciò che sostengono gli attivisti dell’Ambasciata dei Diritti (associazione con sede lì accanto, in via Urbino) che il 9 aprile ha manifestato sul posto con vari striscioni. “Il parco, costituto da area verde e campetto sportivo polivalente, era una delle poche aree di svago, socializzazione e gioco de quartiere di Posatora. E non si capisce perché al di fuori dell’orario delle lezioni non può essere usato da tutti”, si legge in una nota. “Perché per ristrutturare e recintare il parco abbiamo speso 16mila euro (lavori cominciati ad inizio inverno, inaugurazione il 25 gennaio, ndr.), – spiega l’assessore alla Scuola Tiziana Borini – Un intervento anti-degrado necessario visto che da mesi era diventato un ritrovo di tossicodipendenti, spacciatori e vandali. Ora ci siamo presi un periodo di pausa. Per questioni di sicurezza”. Ma questa decisione di chiusura indiscriminata “penalizza anche chi non c’entra nulla coi fatti spiacevoli accaduti. Anzi, la presenza di ragazzi e adulti nel parco era un deterrente naturale ai fenomeni marginalità sociale”, ribatte l’Ambasciata. E poi l’Amministrazione comunale, non poteva già pensarci durante i mesi di cantiere a una soluzione non esclusiva, tranne per i bambini delle scuole Podesti, Elia e Regina Margherita? Borini: “Si tratta di 600 alunni che possono usare il parco in orario di lezione. Ma quando escono da scuola e passano lì sono a rischio. Prioritario per noi tutelarli, proteggerli. Perla verità, per evitare questa misura drastica, avevamo trovato un volontario che vigilasse, ma la pratica non è andata in porto per cause burocratiche”. L’assessore, in ogni caso, promette di trovare al più presto un custode, anche volontario per una riapertura generale al più presto: “Lo stiamo già facendo, sentiremo associazioni di genitori e residenti”. E l’Ambasciata dei diritti? “Pronti a collaborare anche con loro”.

(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

 

 

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