DILAGA LA “FEBBRE DEI TRACCIATORI”
– OSIMO (AN) – di Lucia Principi –
“Sfidare le leggi di gravità e della fisica. Sfidare l’impossibile”: così il numero di Urlo di giugno 2013 descriveva la filosofia dell’arte del parkour. A distanza di due anni, siamo tornati a parlare di questo sport, originalissimo e spericolato al punto giusto, per vedere come si è evoluta la scena animata da corse, salti e acrobatiche evoluzioni dei tracciatori (nome tecnico con cui si usa chiamare chi pratica questa attività) marchigiani. La novità principale? La neonata AP3 (Ancona Parkour 3Run) associazione e squadra sportiva dilettantistica con sede a Osimo (già da anni città roccaforte del parkour). Il 28enne Luca Fabbracci, segretario nonché uno dei quattro membri del direttivo, ci racconta gli esordi di AP3: “All’inizio di quest’anno abbiamo creato una stretta collaborazione con la palestra osimana TiGym, dove già dal 2008 sono attivi diversi tracciatori: loro ci ospitano nella struttura al parco commerciale “La coccinella” e noi forniamo allenatori per organizzare i corsi”. Gli fa eco Giorgio Piergiacomi, responsabile tecnico della TiGym. Spiega come il parkour, nel giro di 4-5 anni, sia diventato un’attività di punta della palestra, attirando un numero sempre maggiore di adepti di ogni età, maschi e femmine. Ad oggi, gli atleti iscritti a Osimo sono una ventina e si allenano due volte la settimana. Si va dai bambini di 7/8 anni (prima di questa età si consiglia un avviamento generico allo sport) fino agli adulti. La TiGym vanta due tracciatori di 45/50 anni che continuano a praticare assiduamente lo sport. “La nostra vittoria più grande – sottolinea Piergiacomi – è l’aver catechizzato il parkour, ovvero aver permesso il passaggio da un’attività un po’ anarchica, anche dal punto di vista della preparazione fisica, a un vero e proprio sport alla portata di tutti”. Senza un inquadramento tecnico, infatti, il parkour rischia di essere una pratica di nicchia, accessibile solo a coloro che vantano una grande forza fisica. Da non sottovalutare i rischi che si corrono improvvisandosi tracciatori. Nelle Marche, oltre a Osimo, già da tempo località privilegiate per questa pratica sono Jesi, Senigallia, Castelfidardo; ma da quest’anno, grazie al lavoro dei ragazzi dell’AP3, altre città hanno accolto il parkour. Si possono seguire corsi ad Ancona presso il Luna Dance Center e nel centro polifunzionale “Panettone” in via Maestri del lavoro, a Falconara nella palestra Athlon, a Serra deì Conti presso la sede dell’associazione circense Circopla, a Macerata nella palestra del liceo scientifico “G. Galilei” e, infine, a Marcelli di Numana. Ad oggi, sono circa 80 i tracciatori praticanti, provenienti in particolar modo da Osimo, Falconara, Ancona-Macerata. Gli allenamenti, mirati al potenziamento, alla flessibilità e all’adattamento di ogni tipo di movimento, alternano il lavoro in palestra al percorso negli spazi esterni: la Tigym di Osimo ha allestito un park (ovvero un percorso fatto di piani inclinati e strutture mobili che simula un qualsiasi spazio urbano o extraurbano) nella zona limitrofa alla struttura sportiva. Moltissimi, ovviamente, i praticanti che ci danno sotto anche o solo “on the road”, in ambienti cittadini, ad esempio i tracciatori maceratesi si danno spesso appuntamento ai giardini Diaz. D’altronde, lo scopo del parkour è proprio interagire in maniera spontanea e imprevedibile con ogni tipo di ambiente, anche e soprattutto urbano, in modo che i tracciatori affinano l’arte di riconoscere negli ostacoli non un impedimento bensì una possibilità sempre nuova di azione.
Per informazioni sull’attività e i corsi: tel. 3476943026, fabbracci.luca@gmail.com – www.facebook.com/AP3BuildYourself–
www.facebook.com/Parkour-nelle-marche –palestra TiGym presso centro commerciale “la Coccinella”, via Molino Basso, Osimo (An), tel. 3408322286 / 0717131844, www.facebook.com/tigymosimo.it – su Facebook anche i gruppi aperti “Ancona: AP3 – Zona Ancona” e
“Macerata: AP3 – Zona Macerata”
(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)