di Alessandro Faralla (Responsabile Cultura e Spettacoli F&D)
OLTRE IL CALCIO: UN FILM SULL’IDENTITA’ E L’UMANITA’
Il calcio, grande passione di noi italiani, quasi una ragione di vita. Il cinema lo ha raccontato, l’ha ritratto più o meno efficacemente.
Questo biopic su Pelè, diretto dai fratelli Zibalist, Jeff e Michael, riesce perché non cerca la spettacolarizzazione fine a se stessa, ma utilizza il gioco del calcio per indagare conflitti interiori, evocando le tradizioni e la potenza del sogno.
Il Brasile dopo il 1950 è un paese svuotato nell’anima. A molti può sembrar una stupidaggine cadere nello sconforto per una partita di calcio, ma per i brasiliani quel mondiale perso in casa contro l’Uruguay è una ferita lacerate, uno schiaffo al proprio modo di essere.
Il piccolo Edson Arantes do Nascimento ha solo 9 anni quando si consuma il dramma nazionale, ma possiede già una luce speciale che gli consente di promettere al padre che un giorno sarà proprio lui a donare quella gioia al proprio paese.
La palla è il destino di quel ragazzino ed è proprio il destino forse che lo fa passare dal lucidare quelle scarpe che lui non può permettersi mentre altri, come lo Josè Altafini ricco borghese, quasi rinnegano le proprie radici sud americane tanto da farsi chiamare Mazzola come il grande Valentino.
Cosa rimane se si rinuncia a ciò che ci appartiene? Un senso si smarrimento che accompagna i brasiliani fino al mondiale svedese del 1958.
Non c’è grande fiducia attorno alla squadra, si è arriva persino a schernire questi brasiliani imperfetti, che hanno tra le proprie fila il semi-sconosciuto Pelè, a soli 17 anni già in prima squadra.
Quel che conta è il risultato, da quel 1950 la squadra brasiliana ha messo da parte l’approccio funambolico, estroso che contraddistingueva il proprio gioco. E per la finale contro la Svezia il ct Feola (Vincent D’Onofrio) si arrovella in schemi rigidi che neanche lui gestisce consapevolmente perché non puoi celare a lungo ciò che ti contraddistingue.
Sarà il più giovane a guidare il riscatto nazionale, a riportare la tradizione, il ritmo della ginga sul campo di calcio sbalordendo i prepotenti svedesi e il continente europeo.
La ginga come una danza che fa battere il cuore dei brasiliani, una poesia che non può essere controllata né ridotta ed è bellissimo l’insegnamento che il padre del giovane Dinto trasmette costantemente al figlio: mai vergognarsi di ciò che si è, provarci senza rinunciare alle proprie qualità non dimenticando il percorso.
Come per Il Libro della Giungla di Jon Favreau Pelè è un film che i genitori devono condividere con i propri figli.
Da sottolineare le interpretazioni dei due attori che interpretano il giovane Pelè: Leonardo Lima Carvalho e Kevin de Paula.