PRIMA DI TUTTO VA CHIARITO CHE ESISTONO CENTINAIA DI MALATTIE DIVERSE E NON UN SOLO TIPO DI TUMORE
Del dottor Giorgio Rossi (oncologo)
Il cancro non è una sola malattia, ma centinaia di malattie diverse e ogni tipo di tumore in ogni paziente richiede cure specifiche e differenti .
Infatti non è corretto parlare di cancro al singolare. Esistono almeno 200 tipi diversi di tumore, classificati dal punto di vista clinico secondo diversi criteri: in base all’organo di origine ( tumore del seno, del polmone, del colon, ecc.) o al tipo di cellule da cui derivano ( come i carcinomi che derivano da cellule epiteliali o i linfomi che derivano da cellule del sistema immunitario).
Per molti di questi la ricerca ha messo a punto delle cure, ma non ancora per tutti.
Con il progredire della ricerca e la conoscenza sempre più approfondita della biologia del cancro, i ricercatori hanno arricchito gli elementi distintivi attribuiti ai tumori con molte caratteristiche molecolari.
Se si utilizzano anche queste per classificare i tumori, le centinaia di malattie diverse diventano migliaia.
Sempre dalla ricerca arriva anche la consapevolezza che la cellula tumorale evolve nel tempo e a volte diventa resistente alle terapie inizialmente efficaci.
Il cancro è dunque un insieme di malattie complesse e in evoluzione che non permette di trovare una singola cura definitiva.
Questa è in sintesi il contenuto di un recente report pubblicato dall’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro.
Un esempio pratico delle difficoltà che affrontano i ricercatori e i medici è quello del cancro alla mammella di cui si possono identificare quelli ER positivi ( ovvero che presentano sulla superficie delle cellule uno specifico recettore per gli estrogeni), quelli PR positivi ( con il recettore per il progesterone) o quelli HER2 positivi ( con alti livelli della proteina Her2 sulla superficie cellulare).
Ma ci sono anche tumori “tripli negativi” che rappresentano il 15-20 % del totale e non presentano nessuna di queste caratteristiche molecolari.
Come affrontare le diverse malattie?
In molti casi i ricercatori sono già riusciti a trovare terapie efficaci e mirate contro bersagli molecolari specifici delle cellule tumorali, ma no si tratta di una cura “universale” né tantomeno adatta a qualsiasi tumore al seno : tamoxifene e inibitori delle aromatasi sono farmaci efficaci nei casi di tumore ER positivo, ma non hanno alcun effetto se il tumore non esprime il recettore per gli estrogeni.
Anche l’immunoterapia , che utilizza il sistema immunitario del paziente per combattere il tumore, non è efficace per tutti i pazienti: ancora una volta dipende dalle caratteristiche delle cellule tumorali alle quali si aggiungono le enormi differenze nel sistema immunitario, e non solo, dei singoli individui.
Un altra ragione, prosegue il report, per cui non si dispone ancora di terapie efficaci contro i tumori è il lungo tempo necessario allo sviluppo di un nuovo farmaco e al suo ingresso in clinica.
Un tipico esempio è il caso di Imatinib, noto con il nome commerciale di Gleevec, un farmaco introdotto nel 2001 che ha rivoluzionato il trattamento della leucemia mieloide cronica (LMC). Oggi nella maggior parte dei casi si riesce a guarire da questa malattia che prima dell’introduzione del farmaco era letale per quasi tutti i pazienti .
La storia di imatinib parte però negli anni ’60 del secolo scorso quando i ricercatori scoprirono che le cellule della LMC presentavano un cromosoma anomalo, che venne chiamato “Philadelphia” in onore della città dove fu scoperta.
Su questo cromosoma si è concentrata l’attenzione di molti studiosi nei decenni a seguire. Nel 1993 fu identificato un composto chiamato STI571 (Imatinib), estremamente efficace in laboratorio e in seguito sperimentato anche in clinica.
I primi studi negli esseri umani richiesero altri 5 anni ( il primo cominciato nel 1998)e solo nel 2001 il farmaco fu approvato dalle autorità regolatorie per l’uso in clinica.
Le attuali conoscenze genetiche e molecolari velocizzano notevolmente la prima parte del lavoro, quella legata al laboratorio, ma sono comunque necessari anni prima che un nuovo farmaco ottenga l’approvazione all’uso nei pazienti.
Gli investimenti nella ricerca per la cura del cancro, a livello globale, sono davvero ingenti e da questo punto di vista stupisce che queste malattie non siano ancora debellate, ma se si suddividono gli investimenti tra le centinaia di tipi di cancro può accadere che la ricerca su un singolo tipo di tumore può ricevere meno fondi di altre malattie meno gravi e meno letali.
Il report conclude affermando che una “ pillola magica” in grado di curare tutti i tipi di tumori non esisterà mai data la complessità di malattie rappresentate dal cancro e pertanto contro i “cancri” è fondamentale continuare a investire nella migliore ricerca scientifica.