Pillola abortiva, un saggio per fare chiarezza

ALLE MARCHE MAGLIA NERA PER MANCATO USO

Layout 1– ANCONA – di Chiara Napoli –

RU486 Non tutte le streghe sono state bruciate” è un saggio che parla dell’aborto chimico; un tema certamente non facile da trattare, ma di importanza essenziale; considerando sia l’odierna confusione a livello informativo che persiste tra la popolazione, sia il dibattito etico da molto tempo in atto in Italia.

Ad incuriosire molto, ad un primo impatto, è certamente il titolo. Il riferimento alle streghe – come ha spiegato il ginecologo Corrado Melega, coautore del libro assieme al docente universitario Carlo Flamigni durante la presentazione tenutasi il 29 marzo alla Casa delle Culture di Ancona – è diretto a tutte quelle ostetriche che furono ingiustamente condannate dall’Inquisizione perchè custodivano i segreti della nascita e della contraccezione, curando le gestanti con decotti ed erbe la cui memoria oggi è stata purtroppo perduta.

Per comprendere appieno quelli che sono i meccanismi del farmaco RU486, i due autori hanno dedicato il primo capitolo “alla biologia del corpo femminile”. In queste pagine si parla di ciclo ovarico, fecondazione e gravidanza; sopratutto da un punto di vista ormonale. Nel resto del saggio si analizza la componente chimica della pillola RU (il mifepristone), per comprenderne l’azione a livello uterino. E se ne valutano i pro e i contro attraverso la considerazione di studi scientifici e report storici. Da considerare che l’interruzione terapeutica della gravidanza tramite l’uso della pillola viene abitualmente praticata in ambulatorio, una pratica che risulta molto meno invasiva per la donna che vi ricorre rispetto all’aborto chirurgico. Al di là dell’uso dei termini tecnici (da cui non bisogna lasciarsi intimidire), il libro si rivolge a tutti coloro che desiderano approfondire questi argomenti; è perciò scritto in un linguaggio semplice e diretto, comprensibile anche ai profani. La meticolosità degli autori nel trattare l’argomento non si ferma alla semplice azione medica del farmaco. Nel libro è anche riportato brevemente l’iter legislativo che ha preceduto la legge 194, della quale vengono poi trattati in sintesi i punti salienti. Altri capitoli sono dedicati alla storia dei metodi abortivi e all’aborto farmacologico in Italia, considerando sopratutto l’esperienza personale che gli autori stessi hanno vissuto in Emilia-Romagna. Regione questa, pioniera nel nostro Paese nell’applicazione dell’aborto farmacologico, dove questo metodo viene diffusamente praticato con successo. Al contrario, “alle Marche va la maglia nera, unica regione dove il ricorso alla RU486, previsto dalla legge 194, è ancora un tabù e quindi non ammesso begli ospedali”, ha sottolineato Renato Biondini, segretario della sezione anconetana dell’associazione Luca Coscioni, organizzatrice della presentazione assieme all’Aied (Associazione italiana per l’educazione demografica) di Ascoli Piceno.

Questo saggio è firmato da due autorevoli figure nel campo della contraccezione e del controllo delle nascite: il prof. Flamigni è stato ordinario di Ostetricia e Ginecologia all’Università di Bologna fino al 2005, oltre che membro del Comitato Nazionale per la Bioetica e presidente onorario dell’Aied; Corrado Melega, ha direttore lo Uo di Ostetricia e Ginecologia e il Dipartimento materno-infantile dell’ASL di Bologna fino al 2009, ed attualmente presiede la Commissione regionale Percorso Nascita della regione Emilia-Romagna. Il saggio inoltre è stato approvato Aied, i cui recapiti per città sono riportati in coda al volume. “RU486 Non tutte le streghe sono state bruciate” è parte di una collana di medicina e sanità edita da “L’asino d’oro” che comprende titoli quali “Contraccezione” e “Pillola del giorno dopo”. Reperibile on-line e nelle librerie al costo di 12 euro.

(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

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