SISTEMATI 13 RIFUGIATI SENZATETTO
– Ancona – di Martina Marinangeli
I fondi del progetto Sprar permettono a molti richiedenti asilo di essere accolti nel nostro Paese con un’assistenza a 360°. Ma cosa accade a queste persone una volta terminato il progetto? Alcuni riescono ad inserirsi nel contesto lavorativo e sociale. Altri, anche ad Ancona, finiscono in mezzo alla strada, schiacciati da una crisi economica che ha portato la disoccupazione al 12,5%. È il caso dei 13 migranti che, terminato l’iter di inserimento Sprar, si sono trovati senza soldi, casa e lavoro, costretti a dormire all’aperto, arrangiandosi alla meno peggio. Per fortune sono stati accolti nel centro sociale autogestito “Asilo Politico” (alla Baraccola, periferia sud del capoluogo dorico) attraverso la rete Ancona Bene Comune, che fornisce loro cibo, indumenti, coperte e li ha dotati di una bombola del gas per cucinare. Silvana Pazzagli, del csa Asilo Politico: “”E’ una soluzione temporanea, il nostro è innanzi tutto un circolo socio-culturale. C’è bisogno di un intervento strutturale delle istituzioni. Abbiamo accolto queste persone perchè altrimenti avrebbero passato le notti per strada al freddo, ma il problema è più complesso, va ad inserirsi nell’emergenza casa che ha colpito la nostra città. Chiediamo che gli edifici chiusi presenti ad Ancona vengano aperti per offrire ospitalità a chi ne ha bisogno, almeno in inverno”. Ha poi aggiunto: “Sono tutti uomini, provenienti da Sudan, Eritrea, Somalia e Burkina Faso. Ma siamo in contatto anche con molte donne che tra poco finiranno per strada a causa degli sfratti”. I 13 rifugiati accolti al csa Asilo Politico vivono ad Ancona da più o meno due anni e hanno tutti un regolare permesso di soggiorno. Il csa è pronto ad accoglierne altri 13, per un disponibilità massima di 30 persone.
(tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)