MAESTRO ANCONETANO DEL DIRITTO COMMERCIALE NEL ‘500
– ANCONA – di Giampaolo Milzi –
Il commercio studiato, rivisto e certosinamente ordinato dal punto di vista normativo quale rilevantissimo mezzo per la crescita economica e culturale dei popoli e per rendere i confini tra essi sempre più violabili, pacifici ponti di scambi forieri di arricchimenti materiali e civili. Può, sebbene l’impresa sia ardua, essere sintetizzata così la straordinaria opera di Benvenuto Stracca, nato ad Ancona nel 1509 dove morì nel 1570 dopo avervi operato come giurista e avvocato, ricoprendovi alte cariche pubbliche, tra cui quella di diplomatico, sindacatore e membro del Consiglio generale della città. Della serie “era ora che qualcuno ci pensasse”, questo viene in mente nello sfogliare e leggere “Benvenuto Stracca – Ex Antiquitate Renascor”, l’elegante volume scritto in italiano ed inglese che riporta gli atti dell’omonimo convegno svoltosi il 22 febbraio 2013 ad Ancona alla Loggia dei Mercanti, in occasione del 550° anniversario dell’opera più importante e celebre di Stracca, il “De mercatura sive mercatore tractatus”. E ci hanno appassionatamente pensato l’imprenditore anconetano Giovanni Mauro, attivissimo nel settore marittimo, principale patron di quell’evento celebrativo e rievocativo dell’anno scorso, e la Gabbiano Editore, che nel maggio 2014 ne ha pubblicato nel saggio-raccolta gli interventi (dei professori Gilberto Piccini, Alessandro Mordenti, Vito Piergiovanni, Gian Savino Pene Vidari, della dott.ssa Marina Bonomelli e del dott. Rocco Borgognoni) a rendere l’Ancona contemporanea
un po’ meno bella addormentata nel valorizzare la sua grande storia e chi ne ha scritto le pagine più importati. In questo caso, a renderla più degna di aver dato i natali a un uomo dotto e per la sua epoca pienamente umanista come Stracca, per il resto ordinariamente ricordato solo dall’omonima piazza del centro storico a lui dedicata.
Non tutti sanno che Benvenuto Stracca meriterebbe di comparire in una sorta di Guinnes dei primati giuridici, in quanto fu il primo a considerare in modo autonomo il diritto commerciale (e quello assicurativo), organizzandolo in un complesso di norme a sé, distinte dal diritto civile. In tale visione – pregna di intuizioni talmente felici e acute da sopravvivere nei secoli futuri nella loro trasposizione in vari scritti e trattati elevati a una sorta di “bibbia del settore” – brilla la riunione del diritto mercantile e di quello marittimo in un unico contesto nel “De Mercatura”, ampiamente analizzato in questo saggio collettivo. Stampata per la prima volta a Venezia nel 1553, e subito oggetto di una diffusione reiterata quanto internazione, l’opera definisce la figura e la professionalità “dell’arte” propria del mercante, i campi e i limiti affinché la sua azione specifica si esplichi nel modo più virtuoso e meno conflittuale possibile, con pionieristico rilievo nel comparto marinaro. In “Benvenuto Stracca – Ex Antiquitate Renascor”, emerge in modo chiaro come l’eccezionale, avanguardistica, monumentale mole di lavoro volto ad esporre in modo sistematico il diritto commerciale sia frutto di un duplice quanto illuminato e correlato approccio teorico-pratico. Benvenuto Stracca grande studioso e conoscitore non solo di leggi, regole e consuetudini di più Paesi, ma profondo e diretto osservatore ed esperto dei tantissimi casi e modalità concrete in cui la “mercatura” vive, si articola e si sviluppa secondo gli usi e gli istituti più adegfuati alle mutevoli e innovative esigenze dei traffici.
Va da sé che ‘l’Ancona del ‘500, questa città – nata e prosperata sul mare, coi suoi pescatori, mercanti, cambiavalute, armatori, lavoratori dell’indotto, le sue secolari tradizioni marinare e commerciali – sia per Benvenuto Stracca un naturale, praticissimo privilegiato microcosmo fonte di frequentazioni, studi sul campo, intuizioni.
Di famiglia aristocratica, costretto all’esilio nel 1532 quando Ancona perde dopo quasi 5 secoli la sua autonomia di Municipaliità –Repubblica marinara entrando pienamente sotto il controllo politico e governativo dello Stato Pontificio, dopo il periodo trascorso a Bologna per laurearsi, Benvenuto Stracca torna stabilmente nel capoluogo dorico per compiere la sua “missione” di giureconsulto, cattedratico e scienziato del diritto partecipando attivamente alla vita politica locale, costruendo un compendio nomativo, dottrinario e procedurale delle negoziazioni e dello “ius mercatorum” legato al presente prospettico dei suoi tempi e con una visione in parte antesignana della problematica globalizzazione dei mercati di questo terzo millennio.
(tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)