Registro testamento biologico, Ancona lo vuole

PRIMO OK IN COMUNE PER ISTITUIRLO

Immagine tratta da http://www.luccavaldese.it
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 – ANCONA – di Michele Giaccaglia –

Ancona finalmente tra le poche realtà regionali e nazionali che a fronte del reiterato ed esasperante immobilismo del Parlamento, ha deciso di adeguarsi ai mutamenti etici e sociali del nostro tempo, grazie al via libera del Consiglio comunale all’istituzione del Registro per raccogliere i testamenti biologici. Merito della mozione di indirizzo, presentata dai consiglieri Stefano Crispiani e Francesco Rubini del gruppo Sel e approvata il 21 ottobre dopo il suo positivo passaggio in Commissione affari istituzionali nel lontano aprile scorso. Spicca, nell’acceso dibattito che ha preceduto l’ok del Consiglio, il dissenso e quindi il pollice verso del sindaco Valeria Mancinelli. La quale, pur riconoscendo la necessità del registro, ritiene che il Comune non sia il luogo adatto per la sua istituzione. Trasversale l’esito del voto: 18 i favorevoli; contrari, oltre alla Mancinelli, i consiglieri Sanna (Udc), Berardinelli (Fi), Bona Finocchi (La Tua Ancona), Fazzini (Ancona 2020), Fagioli, Morbidoni e Tombolini (60100); astenuti Grelloni e Milani (Ancona 2020); non hanno votato Gramazio (La Tua Ancona) e Duranti (Pd). Insomma, sul tema c’è stata una spaccatura, all’interno della maggioranza così come dell’opposizione.

Un tema che si conferma delicato e controverso, quello del testamento biologico, probabilmente anche perché ancora poco conosciuto dall’opinione pubblica. Che cos’è il testamento biologico? Il documento con il quale il testatore indica le proprie volontà nel caso in cui in futuro possa perdere la capacità di intendere e di volere a causa di una malattia acuta o degenerativa invalidante, o di un grave incidente. In questo modo non solo si valorizza il diritto all’autodeterminazione dell’individuo, ma si liberano da una responsabilità molto importante sia medici che familiari e parenti del soggetto malato. Mancando, purtroppo, una legislazione a livello nazionale, questa apprezzabile presa di posizione ed attivazione da parte del gruppo Sel e del Consiglio comunale di Ancona, pur configurandosi come uno stimolo politico nei confronti del Parlamento, resta attualmente priva di valenza giuridica, così come succede per i Registri delle unioni civili (un tale registro è stato già approvato anni fa dal Consiglio comunale dorico). L’istituzione del Registro per i testamenti biologici consente però a chiunque di recarsi negli uffici del Comune di Ancona per rendere pubbliche le proprie volontà per ciò che riguarda il trattamento di fine-vita. Ora la questione è all’attenzione della Giunta comunale, che dovrebbe prendere atto della volontà del Consiglio ed attivarsi per l’istituzione e la fase attuativa del Registro. Trattandosi di una mozione, però, si limita a sollecitare la Giunta, e quindi non ci sono tempistiche da rispettare né obblighi vincolanti.

(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

 

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