UNICO OBBIETTIVO DEI RAGAZZI DELLA YOUTH ALLIANCE DI KARIOBANGI
di Clarissa Maracci
KARIOBANGI, 14 Agosto 2013 – Edward Ndirangu è uno dei tanti ragazzi della Youth Alliance Waste Management Group di Kariobangi, una delle slum di Nairobi. L’Alliance è composta da 18 gruppi di circa 20 persone ciascuno. In tutto, i ragazzi dell’Alliance sono 320, compresi tra i 18 e i 35 anni e provenienti da varie zone della slum di Kariobangi. La chiamano Eastland o ghetto, la parte povera della città, dove la gente vive ammassata nelle baraccopoli con l’unico obiettivo di arrivare al giorno dopo. Per questi ragazzi non c’è lavoro, non c’è un sistema scolastico, non c’è sanità. Nella slum si vive di espedienti e ogni giorno è diverso dall’altro.
I ragazzi dell’Alliance hanno però fatto una scelta ben precisa. Invece di dedicarsi al crimine, hanno deciso di organizzarsi e di inventarsi un lavoro. Il loro lavoro è quello di raccogliere i rifiuti maleodoranti e infetti che ricoprono le strade di Kariobangi. In questa parte della città infatti, il Comune non provvede alla raccolta dei rifiuti, non ci sono bidoni per la raccolta né netturbini. Tutti i rifiuti della città confluiscono nella grande slum di Dandora, dove vivono ammassate famiglie con bambini. Dicono che a Dandora ormai “ci hanno fatto il naso”, dicono anche che i topi sono così grandi da spaventare un cane.
Quando si cammina nella slum per la prima volta si fa fatica a respirare a causa dei rifiuti che marciscono per le strade, la polvere, i fumi delle gomme che bruciano. Odore di plastica bruciata, fogna, cibo marcio. E’ questa la realtà in cui vivono circa 3 milioni di persone, la maggior parte delle quali ha meno di 30 anni. Dopo un iniziale disappunto e disgusto, si comprendono i meccanismi che muovono questa realtà. In realtà, i giovani di Kariobangi non hanno sbagliato nulla nella vita, e non hanno alcuna colpa per essere nati nella parte sbagliata della città. Tutt’altro, sono spinti da una forte motivazione: vogliono migliorare le cose e dare un futuro migliore ai propri figli.
Vogliono un ambiente sano e pulito, ma ritornare nel villaggio dal quale provengono è un’opzione che non considerano neanche lontanamente. Le opportunità sono nella città. Qui si può trafficare ogni cosa, perfino il tappo della coca-cola. Ogni giorno ci si alza e si cerca un espediente per guadagnare quei 100 shellini che permettono di arrivare al giorno dopo.
Edward Ndirangu è il portavoce di uno dei gruppi dell’Alliance, detto “Marura” ( nome che richiama l’area di Kariobangi dove il gruppo lavora). Il gruppo è stato fondato da quattro ragazzi nel 1997 e attualmente ne fanno parte 21 giovani, di cui 4 donne.
– Qual è l’attività principale del gruppo e come funziona?
– Il nostro gruppo di occupa della raccolta dei rifiuti nell’area di Marura. La raccoltà viene fattà il venerdì sera, tutte le settimane.
– E’ il Comune che vi paga?
– No, sono gli abitanti della slum che ci pagano. Prendiamo circa 20 Kes ( 20 centesimi di euro) da ciascuna famiglia.
– Quali spese dovete affrontare?
– Dobbiamo comprare le buste di plastica. Per risparmiare utilizziamo sempre le stesse. Le diamo ad alcune donne che le lavano, le riparano se ci sono buchi, e ce le restituiscono.
– Dove portate i rifiuti?
– I rifiuti vengono portati nella discarica di Dandora. E’ dove confluiscono tutti i rifiuti della città, anche quelli della parte ricca.
– Quindi non differenziate?
– Sì, la plastica e il metallo viene rivenduto.
– Come fate a differenziare?
– Apriamo tutte le buste e prendiamo ciò che può essere rivenduto.
– Questa attività rappresenta il vostro lavoro?
– Per acluni, altri hanno un secondo lavoro.
– Quali altre attività sono portate avanti dal gruppo?
– Il nostro gruppo si occupa anche di erogare piccoli prestiti.
– Avete artisti nel gruppo?
– Si, abbiamo anche un ragazzo geniale che ha costruito un elicottero.
– Dove?
– A casa. Non ha soldi per studiare ingegneria ma è riuscito a costruire una radio e un elicottero.
– E’ una forma di guadagno per il gruppo?
– No, non direi. Sicuramente è una risorsa.
– Qual è la vostra relazione con gli altri gruppi dell’Alliance?
– Ci rispettiamo e ci aiutiamo. Non invadiamo l’area degli altri. Nel caso di bisogno ci aiutiamo.
– I gruppi sono composti da membri appartenenti alla stessa tribù?
– No, nel mio gruppo ci sono kikuyu, luo, luhyas e Kamba.
– Che cosa è successo nel vostro gurppo nel periodo post-elettorale del 2007, quando i kikuyu e i luo si ammazzavano per strada?
– Nulla, noi dell’Alliance siamo cresciuti insieme nella slum, frequentiamo la stessa Chiesa , pur appartenendo a tribù diverse. Siamo fratelli.