WASHINGTON, 7 MAGGIO ’13 – Finisce un incubo durato dieci anni per Michelle Knight, Amanda Berry e Gina de Jesus. Le tre donne erano state rapite dieci anni or sono quando avevano rispettivamente 21, 17 e 14 anni, nel 2002, 2003 e 2004. La polizia le ha trovate segregate a casa di Ariel Castro, 52 anni, autista di autobus, che è stato arrestato insieme ai suoi due fratelli.
Il fatto.
Lunedì sera un residente di Seymour Avenue a Cleveland, in Ohio, ha udito provenire grida di donna da casa di un vicino. Si avvicina e vede una donna con un bambino in braccio che gli chiede aiuto: “Sono Amanda Berry, sono stata rapita dieci anni fa. Chiami la polizia la prego”. L’uomo compone il numero e passa il cellulare alla ragazza che racconta tutto alla polizia. Nel frattempo diverse pattuglie raggiungono la zona. Le tre sono state trovate a poca distanza da dove erano sparite anni fa. Con loro un bambino di sei anni.
In strada si esulta.
Seymour Avenue si riempie di gente in festa, nessuno si era mai accorto della loro presenza a un passo da casa. Difficile sbirciare dentro casa di castro che entrava sempre dal retro e teneva le tende chiuse. Lunedì è successo qualcosa: Amanda è riuscita a fuggire forse da una cella o dal seminterrato, non si sa ancora dove Castro tenesse le vittime quando andava al lavoro. Si ignora anche cosa possa aver favorito la fuga di Amanda lunedì e se abbiano cercato di scappare altre volte. Sotto torchio la figlia di Castro, separato da anni dalla moglie, che di tanto in tanto andava a trovare il padre. La polizia dovrà chiarire anche il suo ruolo nella vicenda. Le tre ragazze e il bambino sono stati trasportati in ospedale per le cure del caso. Non si esclude che non abbiano cercato di fuggire fino ad ora perché soggiogate dal loro aguzzino.
Le indagini.
Tante le domande a cui la polizia dovrà dare risposte ma anche tante le questioni relative all’operato degli investigatori: le sparizioni delle tre giovani erano state liquidate come fughe volontarie in quanto due delle ragazze avevano avuto problemi in famiglia. I genitori delle ragazze non si sono mai rassegnati all’idea che le loro figlie possano essersi allontanate da sole. La mamma di Amanda, deceduta nel 2006, si era ammalata dopo aver combattuto con le unghie e con i denti per ritrovare la figlia scomparsa il 21 aprile 2003 dopo essere uscita dal fast food dove lavorava. Michelle era vicino casa quando è scomparsa e Gina, il 2 aprile 2004, stava tornando da scuola.
Il rapitore.
Si sa ancora poco sul rapitore: Ariel Castro, autista di autobus con la passione per la musica. Suonava il basso in una band e si esibiva nei locali, uno dei quali è dello zio di Gina. Si pensa quindi che Castro conosca bene la famiglia della ragazza. Nel 1993 era stato denunciato per violenza domestica, appena un anno dopo si era trasferito in Seymour Avenue.
ELEONORA DOTTORI
D: Che reati verrebbero contestati in Italia?
R: In Italia verrebbero contestati loro i reati di sequestro di persona e violenza sessuale aggravata, oltre alla rapina. Il sequestro di persona consiste nel privare qualcuno della libertà personale (ossia la libertà di movimento e locomozione) in modo da impedire, anche solo parzialmente, azioni e movimenti che fanno parte della vita di relazione. La pena prevista è la reclusione da 6 mesi fino ad 8 anni. La pena è aumentata (da 1 a 10 anni) qualora il fatto è commesso in danno di un ascendente, discendente o coniuge o da parte di un pubblico ufficiale con abuso dei propri poteri.
Nel caso di sequestro di un minore la pena prevista è più grave (reclusione da 3 a 12 anni invece che da 6 mesi a 8 anni). Qualora invece si tratti di sequestro a scopo di rapina o di estorsione ossia allo scopo di conseguire, per sé o per altri, un ingiusto profitto come prezzo della liberazione, la pena prevista è quella della reclusione da 25 a 30 anni. Se dal sequestro deriva comunque la morte, quale conseguenza non voluta, della persona sequestrata, il colpevole è punito con la reclusione di anni 30, se invece il colpevole cagiona (volontariamente) la morte del sequestrato al pena è quella dell’ergastolo. Mentre la violenza sessuale aggravata (art. 609 bis c.p.) prevede la reclusione da 5 a 10 anni. La condotta punita consiste nel costringere qualcuno a compiere o subire atti sessuali, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità. La pena è aumentata (da 6 a 12 anni) nel caso in cui sussistano le circostanze aggravanti elencate all’art. 609 ter c.p. tra le quali l’aver agito nei confronti di un minore di anni 14, di una persona con deficit intellettivi e fisici, l’avere usato armi, sostanze alcoliche o stupefacenti o comunque sostanze gravemente lesive della salute della vittima, l’aver agito in maniera travisata o simulando la qualità di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio. Infine la pena è ulteriormente aumentata (reclusione da 7 a 14 anni) se la violenza è commessa nei confronti di un minore di dieci anni.
AVV.TOMMASO ROSSI