Una canzone trionfale, regale, aperta dagli archi che sapientemente imbandiscono un testo rivoluzionario. Viva la vida, singolo del 2008, segna l’apice della carriera della rock band inglese Coldplay. La band che esordì sul palcoscenico mondiale con Speed of Sound agli inizi del 2000 , ricordando incredibilmente la storica rock band irlandese di Bono Vox. E’ la mente geniale di Brianino, a scoprire entrambi i gruppi e studiare gli arrangiamenti.
Viva la vida è un brano volutamente apocalittico: l’immagine dei cavalieri romani è accompagnata dal suono delle campane di Gerusalemme, le campane della terra promessa. Una terra ricca di significati religiosi. Una terra alla quale si può avere accesso solo se San Pietro pronuncerà il tuo nome.
Di fronte a Dio, le gesta eroiche del re non sono altro che castelli di sabbia. “Il mio specchio, la mia spada, il mio scudo” sono solo frammenti di un ego troppo grande per entrare nel regno dei cieli. “Ero solito governare il mondo, i mari si alzavano quando io davo l’ordine”, “ero solito tirare i dadi e sentire la paura negli occhi dei miei nemici”, proprio come Giulio Cesare, glorioso imperatore romano. Proprio come quest’ultimo, il re viene tradito, deposto, decapitato.
Il maestoso impero che il re ha costruito decade perché l’Amore non c’è più. Quel mondo che il re governava con fierezza e onestà ormai è sabbia al vento. Ora il re è solo e si trova a spazzare le strade che prima possedeva. C’è un nuovo re al suo posto. I rivoluzionari lo hanno decapitato.
Tutto ciò che un uomo può costruire in questo mondo non è nulla di fronte a Dio. E c’è un giorno in cui le campane di Gerusalemme ci ricorderanno che siamo mortali e le ricchezze costruite con fatica in questa vita, le ricchezze di cui andavamo tanto fieri, saranno solo spazzatura. A quel punto, dovremmo solo sperare che San Pietro dica il nostro nome, per salvarci dalla dannazione eterna.
E’ questo che il brano sembra suggerire. Viva la Vida parla del trionfo di Dio sulla miseria umana del re. In un’accezione più sentimentale e meno religiosa, del trionfo dell’Amore sulla miseria umana. Potremmo dire che è la mancanza della donna amata a ridurre il re in un uomo dannato, costretto a rovistare tra le rovine del suo impero. Un impero costruito con fatica e ambizione, polverizzato dalla mancanza dell’amore.
Le metafora della miseria umana del re è stata utilizzata da un superlativo musicista inglese. C’è un testo incredibilmente simile a Viva la vida, scritto da Sting, nella sua opera Mad about you: “ad un passo da Gerusalemme e ad un solo miglio dalla luna” c’è un re abbandonato dalla propria donna, che impazzisce per lei. “Il suo regno diventa sabbia e cade in fondo al mare”. Per ogni stella, gli rimane un granello di sabbia, ora che lei non c’è più. Ora nella città deserta riposa la vanità di un antico re, dove tutto ciò che l’uomo ha fatto con l’ambizione diventa solo una prigione. “Con tutti i miei domini, cosa sono qui ? Sono niente così : non ci sono vittorie nelle nostre storie, senza amor”, si chiede l’imperatore di Sting.
E allora, perché “Viva la vida”? Secondo quanto dichiarato da Chris in un’intervista, la scelta del titolo è ispirata ad un quadro dalla pittrice messicana Frida Kahlo, realizzato otto giorni prima di morire. Secondo altri, si tratta di un grido rivoluzionario, rappresentato anche dai costumi in stile Rivoluzione Francese indossati dalla band nel video. Anche il titolo risulta controverso, scatenando numerosi dibattiti religiosi e politici tra i funs dei Coldplay.
Una cosa è certa: in questo brano, Chris Martin ha voluto reinterpretare i suoi studi di storia antica condotti alla University College di Londra, dove si è laureato. E i suoi studi gli portano fortuna, perché il brano vince ben 8 dischi di platino, nonostante venga accusato di plagio per ricordare il fraseggio di JoeSatriani in “If I Couldfly”, presente nell’album “IsThere Love in Space? (2004)”.
Il leader dei Coldplay, più volte intervistato dai giornali sull’oscuro testo, si è lasciato andare in contrastanti e forse travisate affermazioni, ma l’interpretazione che ciascuno di noi può dare diViva la vida non può prescindere dalla confessione fatta dallo stesso Chris al Rolling Stones magazine, “Credo in Dio. Come puoi guardare qualsiasi cosa e non essere sopraffatto dal meraviglioso miracolo che porta con se?” e in una intervista fatta dal magazine NME ha dichiarato “Sto sempre cercando di trovare cosa “Lui” o “Lei” sia”.
Ecco dunque che il brano assume un significato addirittura universale. “Viva la vida”, in fondo, parla di ciascuno di noi: noi che ci sentiamo imperatori del nostro mondo, che possediamo gloriose ricchezze e le amministriamo con fierezza. Eppure, nulla di ciò che costruiamo in questa vita è eterno, tutto finirà un giorno, si dissolverà come sabbia al vento. Tutto tranne l’Amore.
CLARISSA MARACCI