“COME UN PINGUINO CON LE SCARPE”
– ANCONA – di Alessandra Milzi – “Un libro da leggere tutto d’un fiato al mare, comodamente, sdraiati sul lettino, sotto l’ombrellone”.Così, Marco Marinelli ha presentato il 30 giugno scorso al Lazzabaretto della Mole Vanvitelliana ad Ancona, all’interno della rassegna “Una mole di carta”, il suo romanzo di esordio intitolato “Come un pinguino con le scarpe” (€16,00 edizioni Italic).
Lorenzo, il protagonista, 40enne indolente, irresponsabile, un po’ depresso e ansioso, dopo la separazione dalla moglie Marika, si trasferisce in una casa fuori città e, nella quiete pigra della periferia, fa un po’ il bilancio della sua vita. In un mix di presente e passato, attraverso la poetica dei ricordi, la tecnica del “flashback”, l’autore, anconetano, ci racconta la vita di Lorenzo e le varie peripezie in cui si imbatte. Ci descrive minuziosamente i micro-luoghi (spesso chiusi e asfissianti, come ad esempio l’abitacolo di un veicolo) in cui egli si muove e i vari personaggi che lo circondano: persone normali con cui ci possiamo relazionare ogni giorno, come il vicino di casa anziano e un po’ scorbutico, il cognato scapestrato, l’amico impenitente, ma anche animali, come il topo Roger che si é stabilito in pianta stabile nel sottotetto, il cane fedele, il cavallo su cui scommettere per inseguire un sogno di evasione dalla realtà. Colpiscono nel libro anche i richiami frequenti a cose rotte, non funzionanti, macchie sul vestito, qualcosa di fastidioso insomma che sembra entrare in risonanza con il peso, il disagio esistenziale del protagonista, che, come tanti quarantenni, dopo anni trascorsi “in bilico fra sogni e cazzate” si accorge “che la vita è qualcosa di concreto che fa soffrire, e che per i sogni c’è sempre meno posto”.
(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)