“Scacchi, una storia da raccontare”

AVVINCENTE LIBRO DELLO JESINO RAMINI

FeD copertina libro scacchiANCONA – di Chiara Napoli – La storia narrata in questo libro è sicuramente molto affascinante, per molti aspetti ha dell’incredibile. E non si tratta certo di un racconto immaginario. Bensì della vita vera del “gioco più violento che esista”, come lo descrisse il campione Kasparov. Riferendosi alle grandi dosi di aggressività e cattiveria agonistica che quasi sempre ne caratterizzano le partite; partite sedentarie, dunque, solo in senso fisico.

Con “Scacchi, una storia da raccontare”, il giocatore e maestro jesino Luigi Ramini ha deciso di omaggiare il gioco che più gli sta a cuore. Il suo libro, autoprodotto, frutto di una attività di ricerca, si concretizza in un’accurata analisi storica e sopratutto bibliografica. Ciò perché, come si intuisce fin dai primi capitoli, gli scacchi sono un gioco “fatto” dai giocatori.

La prima parte del testo illustra la probabile origine degli scacchi; infatti il luogo di nascita e l’inventore rimangono tutt’oggi un mistero. Si può tuttavia affermare quasi con assoluta certezza che la pratica si sia diffusa partendo dalle regioni dell’Asia centrale (India e Cina sono le più probabili candidate) verso la Persia, dove se ne hanno testimonianze dall’VIII secolo d.C. Da qui il “nobil gioco” si diffonde grazie agli Arabi, che lo esportano in tutti i territori da loro conquistati fino in Europa. Nel Vecchio Continente gli scacchi trovano largo consenso soprattutto tra le classi ricche e privilegiate, ma non tardano a diffondersi anche tra la gente comune. Nel frattempo si scrivono trattati che lo elogiano da diversi punti di vista: tattica e strategia in primo luogo, ma anche a livello sociale e politico. Particolarmente curiosa ed interessante la parte in cui l’autore tratta l’evoluzione delle regole, delle innumerevoli varianti di gioco e delle forme della scacchiera e dei pezzi. Fa sorridere pensare che, nelle forma originaria, le due torri erano in realtà due elefanti.

La seconda parte del libro è quella più consistente: raccoglie in modo sintetico ed originale quelle che sono riconosciute come le personalità di rilievo che si sono susseguite nella storia degli scacchi. Per citarne alcune: l’americano Morphy (che rincorse l’allora campione del mondo Staunton per anni, alla ricerca della sfida che lo avrebbe fatto salire in cima al podio); il cubano Capablanca (famoso per essere un vero donnaiolo); i russi Karpov e Kasparov (la cui prima sfida per il titolo mondiale fu annullata perché ritenuta troppo lunga: ben 48 partite di cui la maggior parte finite in parità!). A precedere la descrizione di ogni personaggio una piccola chicca. Francesco Morici (anch’egli jesino) ha impiegato tutto il suo talento per rappresentare in modo ironico e originale le figure menzionate nelle pagine a seguire.

Sebbene questo testo sia di carattere storico-contemporaneo è decisamente avvincente. Pieno di aforismi, aneddotti divertenti, considerazioni brillanti, citazioni leggendarie. La narrazione risulta molto fluida, il linguaggio accurato ma mai difficile o tedioso. Una lettura piacevole ed interessante, insomma. “Scacchi – Una storia da raccontare” è adatto e consigliato a tutti: appassionati e curiosi, giocatori professionisti o dilettanti, ma anche a chi è incuriosito dagli scacchi pur non conoscendole le regole.

Potete acquistare il libro, al prezzo di euro 12: ad Ancona nelle librerie Canonici e Gulliver; nelle principali librerie di Jesi e della Vallesina; contattando direttamente l’autore al n° di tel. 349/8649630 o scrivendogli a luigiramini@tiscali.it – Per infoweb: su Facebook “Luigi Ramini”.

(articolo tratto da Urlo mensile di resistenza giovanile)

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