JESI, 20 MAGGIO ’13 – Non solo scherma e calcio ma anche tennis. Scoperte e Jesi nove “balette”, cioè palline da tennis probabilmente risalenti al 1600. Tracce importantissime, una rarità mondiale di quello che ora si chiama tennis e una volta veniva chiamato Gioco della Racchetta, del quale c’erano solo raffigurazioni in dipinti e bassorilievi. A Mantova il mese scorso erano state scoperte sei balette e la scoperta aveva avuto un grandissimo richiamo. È proprio vedendo quelle palline che Loretta Mozzoni, già curatrice della Pinatoeca, le associa al tennis abbandonando l’idea che venissero utilizzare nel Gioco del Bracciale. Le balette erano finite, chissà per quale motivo, nel pozzo di Palazzo della Signoria. Col tempo sono state recuperate, insieme a ceramiche del 1300 e pezzi di vetro di epoca romana, e sono finite in un magazzino fino a 15 anni fa quando il museo è stato trasferito da Palazzo della Signoria a Palazzo Pianetti. Il pozzo le ha protette dalla muffa e conservate in ottimo stato. Sono nove, variano da 4 ai 6 centimetri, solo legate con filo di cuoio e fatte di pelle di pecora. L’imbottitura invece è di pelo di animale o capelli di donna. A differenza di quelle ritrovate a Mantova, alcune sono decorate con fiori rossi. Proprio questo elemento potrebbe ricondurle al 1600. Produrle era molto costoso, di certo le balette appartenevano a una famiglia nobile dell’epoca. Secondo l’esperta Mozzoni è possibile dire che i campi da tennis dell’epoca erano piazza Colocci e piazza Federico II.
ELEONORA DOTTORI