Scozia: la secessione mancata rafforza la democrazia British Style

LA BATTAGLIA PERSA DAGLI INDIPENDENTISTI HA MOSTRATO IL VERO VOLTO DEMOCRATICO INGLESE.

di avv. Tommaso Rossi (Studio Legale Associato Rossi-Papa-Copparoni)

imagesGli indipendentisti scozzesi sono stati sconfitti alle urne referendarie, ma Regno Unito da ieri è diverso.

Grandi saranno i cambiamenti politici e istituzionali dopo il voto referendario che ha sì sancito la sconfitta dei separatisti scozzesi, ma al contempo ha dimostrato la forza con cui il popolo scozzese ha reclamato maggiori diritti e maggiori garanzie dalla politica unionista di Londra.

Ma soprattutto, il voto del referendum per l’indipendenza scozzese, ha mostrato al mondo cosa significa democrazia e come si possono gestire, con il coinvolgimento e non con la paura, le spinte separatiste e indipendentiste prima che queste possano degenerare in bieco nazionalismo.

Consentire un referendum, laddove  altrove in Europa il separatismo è tollerato o combattuto- penso soprattutto alla Catalogna in Spagna, dove a novembre si terrà una sonultazione popolare analoga, ma non riconosciuta dal Governo di Madrid- è un grande segno di democrazia e di pluralismo. E soprattutto è una mossa politica vincente.

Il questo modo, e non tentando di combattere le spinte separatiste, si rafforza il governo centrale, magari lo si cambia accogliendo le istanze localistiche più ragionevoli, ma di certo si depotenzia ogni possibile deriva nazionalistica e violenta dei separatisti.

Così è la gente scozzese che ha avuto la possibilità di scegliere. E ha scelto di restare nella Gran Bretagna, di non spezzare l’unità nella differenza ben rappresentata dall’Union Jack.

I leader indipendentisti scozzesi, in primis Alex Salmond (il First Minister scozzese) han dato, al contempo, una grande lezione di civiltà e partecipazione politica corretta e democratica, da insegnare a tanti scimmiottatori e a volte un po’ scimmioni sparsi nel mondo, lasciando da parte toni virulenti e volgarmente populistici, cercando unicamente di concentrare l’attenzione sui vantaggi che il popolo scozzese avrebbe tratto dal distacco da Londra.

Orgoglio delle proprie radici storiche e culturali, visione politica moderna e pragmatica.

La separazione della Scozia è stata davvero ad un passo. Ma gli scozzesi, alla fine, han detto NO.

Liberi. E forse anche  William Wallace, Braveheart, sarebbe fiero del suo popolo che, senza combattere, ha fatto una scelta.

A livello costituzionale e istituzionale le conseguenza saranno comunque evidenti, nonostante la sconfitta dei separatisti scozzesi : inevitabile sarà allargare gli spazi di sovranità della Scozia (Cameron e Milliband l’han giurato ai 4 milioni e mezzo di elettori scozzesi).

L’approdo sarà un assetto realmente federalista, con il Parlamento di Westminster sempre al centro ma con un peso meno preponderante.

La Gran Bretagna si avvia a scrivere una storia nuova dei propri popoli, sotto la silenziosa e saggia benedizione della Regina che, con grande rispetto della politica e della democrazia, non ha preso posizione sul referendum scozzese.

Proviamo ad imparare, una volta tanto, da chi ha tanto da insegnarci.

Proviamo ad avere il coraggio di riformare davvero il Paese. Scegliamo una direzione e portiamola avanti.

Solo così sarà possibile far vincere una reale democrazia. E solo una vera democrazia potrà salvare un’Italia in ginocchio.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back To Top