“Se è amore lo sarà per sempre”

TERZO LIBRO DI POESIE DI M.CESARETTI

copertina-libro-cesarettiANCONA – Giovanna Rita Zampetti – E’ il terzo libro di poesia del giovanissimo autore anconetano Mauro Cesaretti , classe 1996, ed esce a 4 anni di distanza da quello d’esordio “Se è Vita, lo sarà per sempre” . Già questo dato biografico suggerisce una evidente nota di felice stupore: la poesia fiorisce molto presto, a volte. Il ragazzo fin da piccolo ha frequentato territori artistici: dal teatro alla musica, fino all’approdo alla letteratura. Il libro è un canzoniere amoroso, con poesie elaborate nell’arco dell’adolescenza, e fino ai 19 anni. Una silloge concepita dall’autore come la conclusione della trilogia sviluppata sui temi Vita, Poesia, Amore: un progetto giocato su parole “forti” a cui il poeta ha dato l’appellativo di “Infinito”, elaborando un intenso discorso lirico attorno a un linguaggio via via più strutturato. Già il titolo annuncia con coraggio il “per sempre” dell’amore”, “quell’ abbraccio saldo che ti rigenera”. Annuncia dell’amore la sua forza vitalistica che rimanda alla vita e alla parola della poesia. Perché il cerchio non si chiude, continua, appunto, nel ciclo “Infinito”. L’amore ha frequentazioni talora strane, dolorose: “Il nostro amore evapora”; “Mi hai baciato il cuore assente…” ; “L’amore è un bacio che non sa saziare”. Un andirivieni di desideri e mutamenti d’umore, tra presenza e assenza, come portati da “Il vento degli abbracci: sorrisi e dolci brezze/ con tenerezza stanno/ nel blu dei nostri guai… Mi stringi come il bromo fa col sodio/ senza lasciare un attimo la presa,/ ma l’acqua ci separa questa notte”. Non manca il registro ironico allorchè l’amore diventa il gioco del rincorrersi, la paziente attesa del pescatore “quando il mio pesce / abbocca alla lenza /e comincia la guerra /dell’amo incastrato…/”.Attraverso la variegata panoramica di immagini, ricordi, sfumature, nostalgie, si dipanano le trame complesse dell’amore, a cui corrisponde un uso accurato e studiato del linguaggio poetico. Sorprende la “misura “ della versificazione, giocata su versi uniformi: molti settenari e senari, versi che corrono veloci coi loro sostantivi, aggettivi, verbi ridotti allo stretto necessario, classiche quartine e terzine, qualche “sonetto”, contrapposto alla sintesi epigrammatica di altri testi; e ancora la riscoperta di risonanze arcaiche, sperimentando cadenze della poesia italiana delle origini dal sapore stilnovistico: “Non riesco ad amar/ codesta donna prava/ che fe’ del mio foco/ un vanto d’amor”. Una scelta stilistica e lessicale su cui ha influito forse la suggestione legata alla ritmica musicale appresa all’Accademia: “In poesiaè quando quell’evento diventa parola e non una parola qualunque, ma una parola accordata, una parola in certo senso musicale” (Franco Scataglini ).

Il pubblico “digitale“ potrà anche coinvolgersi nel progetto “Body Poetry” creato da Cesaretti , nato dalla convinzione che le rime possono essere rilanciate in sinergia con la musica e la danza. Come dire che la” respirazione” della poesia non può restare rinchiusa tra le pagine di copertina, ma sfugge via in direzioni diverse e con andamento “Infinito” a sfiorare chiunque voglia incontrarla e “respirarla”.

(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

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