PARCO DEL CONERO AD ANCONA
– ANCONA – di Giampaolo Milzi –
Una fetta del Conero ad Ancona, passeggiando in direzione sud lungo la vallata tra Pietralacroce (lato sinistro) e il quartiere Grazie-Tavernelle (sulla destra), in una magica atmosfera, silenziosa, sospesa nel tempo, respirando aria salubre permeata di “verdi profumi”. Un obiettivo straordinario, a un passo dal traguardo. Quello del progetto
“#Direzioneparco, 5000 passi nel verde dal cuore di Ancona al Parco del Conero”. Ovvero un percorso pedonale, lungo circa 4 chilometri, che parte da via Paolucci – sotto i piloni dell’asse attrezzato, a fianco della nota pasticceria del “Zozzo” (La Gola d’oro) – e termina in via del Castellano, all’altezza del ristorante Villa Romana. Fungendo da collegamento importante fra la centralissima zona di Piano San Lazzaro e gli stradelli del Parco regionale del Conero. L’ampio sentiero segue il corso naturale dell’antico torrente Miano, da qui il nome della valle e dell’omonimo rione cittadino da cui prende avvio. Della serie, era ora che qualcuno ci pensasse, a restituire questo straordinario eco-polmone alla fruibilità cittadina. E ci hanno pensato fattivamente la Casa delle Culture e il Circolo Pungitopo di Legambiente Ancona, con l’aiuto, in qualità di partner istituzionali, dell’ente Parco e del Comune di Ancona, oltre che del Comitato di quartiere Vallemiano, dell’Orto botanico Selva di Gallignano, dell’Università Politecnica delle Marche e della Coop Alleanza 3.0.
Il fondamentale capitolo delle risorse necessarie è stato brillantemente aperto e chiuso – ma sono ancora ben accetti contributi privati e pubblici – grazie a una campagna di raccolta fondi progettuale capace di raccogliere in soli due mesi la cifra complessiva di 5.500 euro, frutto delle donazioni di circa 200 cittadini. Per realizzare interamente e a regola d’arte il progetto, la Casa delle Culture si era prefissata di raggiungere quota 11.250 euro, cifra pari al 75% dell’intero budget – stimato in 15.000 euro – occorrente alla riqualificazione iniziale del percorso. Ma anche se in cassa ci sono 5.500 euro, e quindi non è stata soddisfatta la condizione perché Banca Etica elargisse il restante 25%, il taglio del nastro è vicinissimo, buona parte del lavoro necessario è stato svolto, e la passeggiata in sicurezza è già una realtà. A certificarlo, come una sorta di prova del 9, la partecipatissima escursione organizzata da Casa delle Culture e Parco del Conero sabato 10 settembre. Un viaggio affascinante, più o meno sorprendente per tutti, in un’oasi di macchia mediterranea, “in compagnia” di canneti, pioppi, salici, cespugli di more, alberi di fico e altre varietà botaniche difficili da trovare sulle colline anconetane o in città, avvistando qualche fagiano, rallegrati dal cinguettio degli uccelli. Al termine, tappa dedicata al gusto genuino presso l’area della società agricola “Luna Bona” (altro soggetto incentivatore della campagna raccolta fondi), che coltiva in un terreno prodotti ortofrutticoli senza l’uso di pesticidi e/o disserbanti (oggetto di vendite al minuto e all’ingrosso), offrendo degustazioni di succhi e bruschette, in collaborazione con le ragazze del “food blog” anconetano “Pentagrammi di farina”.
Molto è stato già fatto, vero. Merito anche del contributo fornito dalla delegazione del Comando Stazione Forestale del Conero, che insieme al Consorzio di Bonifica ha monitorato i lavori di pulizia del percorso e di sfalcio del fosso del Miano (assegnati alla Fito Ars società cooperativa agricola). Un’operazione che aveva evidenziato ciò che purtroppo ci si aspettava: una quantità di rifiuti incredibile, che il Comune ha promesso progressivamente di smaltire, iniziando ad attivarsi. Sabato 10 settembre, a guastare appena la grande festa della camminata sperimentale, ecco a far capolino ai margini del sentiero pneumatici, un divano rotto, materassi, pezzi di plastica e di lamiere, tavole di legno, televisori fuori uso, cavi elettrici. Segno tangibile che fino a poche settimane fa, nonostante la sua posizione strategica, il lungo percorso del Miano era rimasto nell’ombra, soffocato dalla circostante cupezza cementizia. Certo, utilizzato dai pochi conoscitori della zona, ma purtroppo anche usato spesso dai “furfanti -Attila” di turno come discarica a cielo aperto. Molto il lavoro ancora in cantiere. L’Ufficio Verde dell’Amministrazione comunale, in collaborazione con operatori dell’ente Parco, dovranno darci sotto ancora parecchio per finire di sistemare lo stradello e soprattutto per tagliare erbacce, rovi, rami e avviarli allo smaltimento. Quanto ai 5.500 euro raccolti col piano di “crowdfunding” (al netto delle spese burocratiche), serviranno per realizzare con materiali di recupero una segnaletica cartografica descrittiva dei luoghi e delle eccellenze arboree e gli arredi urbani. La regia di questi interventi è stata già affidataal collettivo di architetti e designer DAY (Do Architecture Yourself), che ha già magistralmente curato assieme alla Rinoteca i nuovi spazi interni dell’edificio della Casa delle Culture all’ex Mattatoio comunale di Valle Miano, e punta a coinvolgere i cittadini in attività di realizzazione partecipate.
Frattanto la Casa delle Culture prosegue il dialogo con le realtà associative del territorio, per organizzare eventi di animazione lungo il percorso. La cerimonia-passeggiata per l’inaugurazione ufficiale è prevista per domenica 9 ottobre. E da quel giorno, questa esemplare avventura a lieto fine, frutto di democrazia partecipata dal basso, sarà destinata a crescere, contestualmente, dal punto di vista operativo e da quello educativo-ambientale, con la piena consegna a cittadini e, si spera, turisti, di un prezioso bene pubblico per decenni negato.
Per ulteriori informazioni: www.casacultureancona.it – tel. 347/3098799 (Irene)