TANTE RICHIESTE DA CASTELFERRETTI
FALCONARA MARITTIMA (AN) – di Filippo Binanti e Giampaolo Milzi – Ci tappiamo il naso, ma non la bocca. Questa volta lassù dovranno starci a sentire per forza e darci risposte concrete e veloci. E’ un po’ questa, in sintesi, la “mission” che si è data – al termine dell’affollata riunione del 5 maggio scorso – una nutrita rappresentanza dei residenti di Castelferretti, frazione di Falconara Marittima, dove almeno dal 2013 si respira periodicamente un’aria tutto fuorché salubre, pregna di nocive sostanze chimiche. I cittadini, supportati dai componenti dei gruppi ambientalisti falconaresi Comitato Malaria, associazione L’Ondaverde e Circolo Martin Pescatore di Legambiente,
hanno deciso di effettuare in tempi brevi una manifestazione pubblica di presidio e protesta ad Ancona, con striscioni e cartelli, sotto il Palazzo della Regione in piazza Cavour (ex edificio FS), dove si tengono le riunioni congiunte della commissione regionale Sanità e di quella Ambiente, presiedute rispettivamente dai consiglieri regionali Fabrizio Volpini e Andrea Biancani (entrambi del PD). Nel mirino, le due commissioni, perché è dal maggio 2016 che ignorano la eco-vertenza Castelferretti, e che non riconvocano – come promesso – una delegazione degli abitanti della frazione. “Sarà un’azione, com’è nostra abitudine, civile ma dura, dobbiamo ottenere al più presto una nuova audizione in commissione congiunta per rimettere sul piatto dell’emergenza sempre le stesse richieste”, hanno sottolineato i portavoce di quello che è diventato un vero e proprio movimento.
Già, le solite richieste. A cominciare da quella per l’installazione di una centralina fissa di monitoraggio dell’aria proprio a Castelferretti. Dove negli ultimi quattro anni i flussi maleodoranti si sono fatti sentire con sempre maggiore intensità in diversi orari delle giornate, un po’ tutti i mesi. Flussi pestiferi che – come sottolineano alcuni residenti – spesso hanno causato danni alla salute, come irritazioni alla gola e difficoltà respiratorie.
Insopportabili odori di idrocarburi e zolfo. E dal 2014 anche esalazioni di gpl, ammoniaca e bitume.
E poi, oltre al danno anche la beffa. Tra le richieste che i castelfrettesi ribadiranno sul tavolo di confronto che sono decisi a riconquistare in Regione, quella per migliorare in genere il deficitario funzionamento delle tre centraline già presenti a Falconara, soprattutto riguardo il rilievo di sostanze chimiche come il benzene, i metalli pesanti, i policiclici aromatici. E ancora: “L’Agenzia regionale di protezione ambientale Arpam – ha sottolineato Roberto Cenci, dell’Ondaverde – deve una volta per tutte compiere nuove indagini e aggiornare la nota epidemiologica pubblicata nel lontano 2011, che rivela un numero di ricoveri ospedalieri di cittadini falconaresi per tumori, per lo più leucemie, superiore alla media regionale.
L’anno scorso numerosi cittadini di Castelferretti, guidati dai portavoce delle associazioni, erano riusciti ad esporre, durante una seduta del Consiglio regionale ad Ancona, una serie di cartelloni con lettere componenti la frase “Stop censura sui dati relativi ai tumori a Falconara”. Fu grazie a quel blitz che “conquistarono” la prima, e fino ad ora unica, audizione in commissione congiunta regionale.
Sotto accusa anche il Comune di Falconara. “C’è voluto oltre un anno e mezzo scandito da manifestazioni e proteste affinché le problematiche concernenti la grave situazione di inquinamento ambientale che vive anche il quartiere di Castelferretti potesse destare un minimo d’interesse del Consiglio e della Giunta municipali falconaresi – hanno ricordano alcuni dei partecipanti alla riunione strategica svoltasi il 5 maggio scorso nella frazione. – Non dimentichiamo che, nonostante le nostre tante richieste, non siamo mai stati convocati in una commissione consiliare. Per essere ascoltati ci siamo dovuti presentare una volta a sorpresa in una seduta di commissione”.
Anche quando nel 2014 a Falconara si tenne un tavolo con rappresentanti di Comune, Provincia, Regione e Arpam, a una delegazione delle associazioni non fu concesso di esprimersi. Quasi ignorati a casa loro, ma non a Roma. Una Commissione parlamentare bicamerale raggiungerà presto Falconara (la data non è ancora stata fissata) proprio per incontrare ed ascoltare i componenti delle associazioni locali e una delegazione di castelfrettesi. Si tratta della Commissione che si occupa dei Sin, cioè dei siti dichiarati “d’interesse nazionale” dal ministero dell’Ambiente in quanto necessitano di approfondite bonifiche di territori inquinati. Il comune di Falconara (e quindi Castelferretti) rientrano nella “lista nera” dei Sin. Tante le ragioni. L’ingombrante e problematica presenza della raffineria Api e dell’aeroporto regionale Raffaello Sanzio. E poi decine di industrie e aziende che lavorano e trattano idrocarburi, stoccano rifiuti speciali anche pericolosi, producono polimeri e guaine voluminose, si occupano di rifiuti ospedalieri e della manutenzione di fosse biologiche. Solo per fare alcuni esempi. Tutti soggetti e attività ad alto rischio inquinamento di suolo ed aria. Vanno cercate in quel ginepraio le cause delle ondate maleodoranti di cui soffre soprattutto Castelferretti.
Chissà, se non ci riusciranno Comune, Regione e Arpam a trovare soluzioni e colpevoli, forse ce la farà la Magistratura.
Alla quale falconaresi e castelfrettesi si sono rivolti spesso,con vari esposti su problematiche ambientali. Tra questi, circa un anno fa, anche uno per denunciare il mancato posizionamento di una cabina fissa di monitoraggio dell’aria a Castelferretti.
(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)