Sole e mare, come scegliere le creme solari

IMPARIAMO A CONOSCERNE I SEGRETI E I BENEFICI

del dottor Giorgio Rossi

  Torniamo su un argomento più volte trattato in questa rubrica: la protezione della nostra pelle ai raggi UV del sole. In questi giorni sono apparse in letteratura ulteriori raccomandazione della SKINECO , l’Associazione Internazionale di Ecodermatologia, la quale sottolinea che, oltre all’indice di protezione in base al proprio fototipo, la scelta delle creme solari deve anche tener conto della loro composizione. Infatti ci sono sostanze sotto osservazione che destano qualche perplessità sulla sicurezza per l’ambiente e per la pelle. Molecole che interferiscono con i meccanismi ormonali, i cosiddetti disturbatori endocrini, le nano particelle, sostanze come i derivati del petrolio, non biodegradabili, come i petrolati. Indizi di tossicità che hanno spinto diverse aziende cosmetiche, su indicazioni delle società scientifiche, ad adottare il principio di precauzione, scegliendo di non usare i componenti sospetti pur non essendoci ancora prove certe della loro pericolosità.

Per svolgere il loro ruolo di protezione dalla radiazioni solari, le creme contengono al loro interno dei filtri che possono essere sia fisici, sia chimici.  

I filtri fisici risultano più sicuri per via della loro composizione molto più semplice e quindi più tollerati dalla pelle . Il loro funzionamento avviene proprio come specchio: riflettono i raggi solari e proteggono la pelle in maniera meccanica. Questo fa si che i raggi vengono respinti del tutto e non assorbiti senza che ci sia il surriscaldamento dell’epidermide. Si tratta di filtri con ingredienti minerali come ossido e diossido di titanio, ossido di zinco a cui siano aggiunti i preziosi oli forniti dalla natura come quello di cocco, lino, argan, jojoba, e il succo di aloe, sostanze che evitano la disidratazione e l’invecchiamento precoce dovuto all’azione dei raggi UV. Oli, cere e burri naturali sono idratanti e completamente biodegradabili, mentre assolutamente da evitare il “ fai-da-te” che nell’esposizione al sole può essere molto pericoloso. Attenzione anche ai conservanti, meglio scegliere quelli più rispettosi dell’ambiente come acido citrico e sodio benzoato.  

Invece i filtri chimici, molecole con struttura complessa, non riflettono i raggi del sole, ma li assorbono e li trasformano, provocando un surriscaldamento dell’epidermide dovuto allo smaltimento del calore. Vengono usate soprattutto per il suo basso costo e la loro caratteristica di essere trasparenti e non percepiti.  

Per entrambi è necessario scegliere il prodotto con grado di protezione adeguato al proprio tipo di pelle ( fototipo) per poter dosare il tempo di esposizione. Per il dopo spiaggia consigliabile una generosa dose di prodotti a base di aloe, particolarmente ben accetta dalla pelle perché contiene fattori di crescita cellulari, quindi favorisce la riparazione dei tessuti.

In definitiva se abbiamo a cuore il benessere della nostra pelle e dell’ambiente nel quale viviamo, possiamo optare per creme solari biologiche o naturali prive di parabeni, petrolati, siliconi, profumi sintetici e formulate con ingredienti che rispettano non solo la pelle, ma anche la natura . In effetti, un aspetto da non sottovalutare, è che una volta a contatto con il mare, la crema solare si disperde in acqua, rilasciando i filtri chimici contenuti, inquinanti per l’ecosistema marino.

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