DAGLI APPENNINI ALLE GRANDI VETTE LO SCIATORE AZZURRO PIU’ AMATO DI SEMPRE
di Tommaso Rossi
L’immagine dello sciatore italiano DOC che ognuno di noi ha in mente è quella di un trentino o veneto biondastro che parla mezzo tedesco, parla poco, ha la pelle cotta dal sole delle Alpi e ogni tanto beve il suo grappino.
Lo sciatore italiano più forte di sempre, forse, uno dei più forti al mondo, è invece un simpatico guascone bolognese, con grossi ricciolotti neri, tutto lambrusco e tortellini al ragù.
Alberto Tomba nacque a Castel De Britti, una frazione in collina vicino Bologna il 19 dicembre 1966, vinse cinquanta volte complessive in coppa del mondo, dal 1986 al 1998, terzo come numero di successi complessivi solo dopo Ingmar Stenmark e Hermann Maier. Lontano dai monti, cominciò a sciare sugli appennini emiliani, Corno alle Scale e sul Monte Cimone.
Nel 1984, ancora ragazzo della squadra nazionale B, partecipò come rincalzo al “Parallelo di Natale”, consueto appuntamento vernissage natalizio dello sci azzurro. E vinse a sorpresa, mettendo dietro di sè tutti i più quotati nazionali della squadra A, in cui entrò a fare parte l’anno successivo.
Un po’ a sorpresa il giovane bolognese fu selezionato per i Mondiali 1987 svoltisi a Crans Montana, in Svizzera. La squadra azzurra era lontana dai fasti. Tutte le speranze erano sul giovanotto carabiniere, tutta potenza e istinto. Alberto ottenne una medaglia di bronzo in slalom gigante,dietro a Pirmin Zurbriggen e Marc Girardelli, suoi grandi rivali per il proseguio della carriera.
Dopo ogni vittoria era una festa, una sorpresa. Alberto Tomba non era il classico serioso sciatore, era un pazzarellone, simpatico, latino…..disincantato e scherzoso davanti alle telecamere e con gli avversari, mai banale e ingessato.
Nella stagione seguente i primi successi in Coppa del Mondo e la sua fama comincia a fare il giro del mondo. Slalom speciale e gigante diventano i suoi terreni di conquista.
A volte scomposto, grandissima potenza, e un po smargiassi nella vita come in pista, Albertone Nazionale diventa il mito di milioni di amanti dello sci in Italia. Un personaggio così lontano dagli stereotipi dello sciatore classico, così vicino allo stereotipo dell’italiano medio.
Nel 1988 la sua prima Olimpiade Invernale, Calgary. Nel gigante dopo una straordinaria prima manche e una seconda passata a controllare, vinse la sua prima medagli d’oro olimpica. E pochi giorni dopo fu doppietta in speciale, dopo una straordinaria rimonta nella seconda manche. Quel giorno la RAI, per trasmettere la diretta, interruppe la trasmissione del Festival di Sanremo. Anche questo un evento.
Nel 1989-90 Tomba tenta la caccia alla Coppa del Mondo, e per questo decide di gareggiare anche in SuperGigante. Ma si infortunò proprio in SuperG, che in futuro decise di non disputare mai più, dedicandosi solo alle discipline tecnice dello slalom speciale e gigante.
Ai Giochi Olimpici Invernale di Albertville 1992, vinse l’oro in gigante e l’argento in slalom speciale.
Nella stagione 1994-95 Tomba riportò in Italia la Coppa del Mondo generale vent’anni dopo il successo di Gustav Thöni. Chiuse la stagione vincendo ben undici gare.
Dopo dieci anni di vittorie, Tomba si avviava un po’ sul viale del tramonto, un tramonto fatto comunque di vittorie e straordinarietà. Mai banale, mai nella norma Albertone.
Alle Olimpiadi Invernali di Nagano 1998 Tomba non ottenne alcuna medaglia, ma anzi una caduta in gigante che gli provocò un brutto infortunio.
L’ultima gara della stagione era fissata a Crans Montana, Finali di Coppa del Mondo 1998, sua ultima gara della carriera.
Slalom speciale, Alberto Tomba vince dopo una straordinaria seconda manche. Ecco la zampata del campione, che saluta il suo pubblico rumoroso e festoso proprio come il suo eroe bolognese tutto lambrusco e tortellini!
Lasciamo perdere la sua capatina nel territorio del cinema italiano, con il film “Alex l’ariete” interpretato (..) assieme a Michelle Hunzicher, ricorderemo sempre negli schermi ancora piccoli delle televisioni italiane le grandissime straordinarie divertentissime vittorie di Alberto. Tante volte a pochi centimetri dalla neve, sempre in grado di rialzarsi con un colpo di potenza e di classe.
Alberto Tomba “La Bomba” un marziano venuto dagli Appennini tra le grande vette dello sci mondiale.