STATI UNITI D’AMERICA, 7 Giugno ’13 – É di qualche giorno fa la notizia secondo cui la NSA, acronimo di National Security Agency, ovvero l’Agenzia di Sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha formalmente obbligato la Verizon, un colosso delle telecomunicazioni, a consegnarle i tabulati delle telefonate che, attraverso tale compagnia, americani e non solo si scambiano tutti i giorni.Sono metadati per la precisione, e registrano il luogo di partenza della chiamata, nonchè il luogo in cui la persona che la riceve si trova e la durata della stessa.Tutto ciò ovviamente, comprende sia le telefonate effettuate da e per utenti che si trovino in suolo americano sia quelle destinate o ricevute all’estero. Ovvero, se il tuo gestore telefonico è Verizon non hai scampo. Il quotidiano The Guardian ha reso noto il testo di tale accordo riportandolo integralmente nel suo sito internet. Quattro pagine emesse dalla Foreign Intelligence Surveillance Court (Fisa),che permettono alla NSA di entrare in possesso di questi metadati per un periodo totale di tre mesi; la scadenza è fissata per il diciannove luglio di quest’anno. Gli Stati Uniti non sono nuovi a tale tipo di iniziative, basti pensare che già sotto il governo Bush era successo qualcosa di simile. Guardando ai fatti, con Obama la situazione non sembra essere cambiata di tanto. C’è qualcosa che non convince in tutta questa vicenda; viene da chiedersi, infatti, per quale ragione tutti i cellulari che utilizzano Verizon come operatore siano stati messi sotto controllo. Normalmente infatti, si procede a tale operazione soltanto in situazioni specifiche, quando ad esempio vi è la necessità da parte dello Stato di controllare in maniera più ravvicinata un determinato individuo o, al limite, un gruppo di persone. Mai era successo che non si facesse alcuna distinzione e che si attuasse una registrazione così incontrollata. Non si sa neanche se tale ordinanza fosse stata preceduta da altre, o se fosse stata unica nel suo genere né se Verizon sia l’unica compagnia telefonica tenuta sotto controllo. Infine, vale la pena di notare che, nonostante le comunicazioni inviate alla NSA non contengano alcuna informazione sensibile come l’identità del chiamante, nè il contenuto della telefonata stessa, esse potrebbero allo stesso modo permettere all’agenzia di costruire una chiara mappa delle chiamate nazionali e internazionali effettuate dagli utenti Verizon, e delle relazioni esistenti tra chi partecipa alla comunicazione. Ma tutto questo, a cosa potrebbe servire?
CORINNA LENNELLI