ERDIS E REGIONE SOTTO ACCUSA
ANCONA – di Nicolò Moricci – Nessuno ha mai preteso che fossero hotel stellati, ma le prese d’energia elettrica collocate proprio dentro le docce, beh, qui in termini di mancanza di sicurezza si supera davvero il limite… Studentati ad Ancona ancora bocciati dall’associazione Gulliver-Sinistra universitaria, che punta il dito contro l’Erdis, l’ente regionale per il diritto allo studio “per tutta una serie di situazioni incresciose”. Parola di Leonardo Archini, coordinatore di Gulliver, il quale sottolinea come l’istituzione dell’ente unico di gestione Erdis al posto dei quattro precedenti Ersu non abbia certo contribuito a migliorare la situazione generale. Situazione che continua a registrare anche scarsa pulizia e manutenzione, dotazioni di servizio e spazi inadeguati negli alloggi destinati agli studenti dell’Università Politecnica delle Marche (Univpm). Quanto all’inadeguatezza degli spazi, un esempio particolare: “In tutte e sette le palazzine dello studentato di Brecce Bianche (128 posti letto) gli ambienti sono ristretti. La cucina, comune per tutti (2 per ogni palazzina), è una stanza poco ampia dotata di un solo piano cottura e di un solo frigo”, spiega Archini, portavoce delle lamentele degli studenti. E ancora, oltre alla possibilità di corto circuiti nelle docce per le citate prese di corrente fuori norma, “c’è da sottolineare la mancanza dei contenitori della carta igienica e di alcuni elettrodomestici, oltre che il malfunzionamento del quadro generale della corrente elettrica”. Un altro esempio? Le lavatrici, a pagamento, non funzionano quasi mai e per ogni segnalazione in merito presentata dagli studenti passano mesi prima che l’Erdis intervenga. I giovani inquilini della struttura di Brecce Bianche, per quanto riguarda le lavatrici devono sentirsi fortunati. Infatti i “colleghi” dello studentato di via Bartolo a Tavernelle (94 posti letto), di lavatrice non ne hanno mai vista una, e sono costretti a ricorrere alle lavanderie private, a pagamento.
Riguardola situazione generale degli studentati anconetani, Archini conferma che i responsabili Erdis “devono ancora rimboccarsi parecchio le maniche”. “Perché le pulizie dei locali non vengono sempre effettuate con la frequenza necessaria, ovvero almeno una volta la settimana”, sottolinea il coordinatore di Gulliver. Studenti circondati dalla polvere, dunque. E insoddisfatti per i ritardi nelle opere di manutenzione, anche quelle più semplici: tipo una crepa sul muro da eliminare, o una lampadina da sostituire.
Tornando alla questione sicurezza, un’altra macchia che pare indelebile è costituita dall’inaffidabilità delle porte d’accesso. ”Basta pensare a quelle di via Bartolo: per aprirle si può bypassare la chiave, chiunque, penso soprattutto a malintenzionati, può entrare forzando un po’ le serrature, servendosi di una comune tesserina magnetica”.
Capitolo a parte, i ritardi nella riapertura degli studentati off limits. Quello di via Lambro, a Torrette, composto di dieci palazzine per un totale di 60 posti letto, a distanza di oltre un anno dal sisma che nel 2016 ha martoriato anche le Marche, è ancora terremotato. L’Erdis non lo ha ancora ristrutturato e rimesso a norma. Paradossale la situazione di stallo per quello di Via Miglioli nel quartiere Q2: nuovo di zecca, completato da ben due anni e mezzo, non ci si può abitare perché i 16 appartamenti non sono ancora ammobiliati.
All’Erdis va tuttavia riconosciuto il fatto di essersi messo in moto per adeguare alla normativa antincendio lo studentato di via Saffi, dove sta provvedendo anche alla ritinteggiatura delle stanze. Va ricordato che lo studentato di via Saffi (68 posti letto), a settembre non ha riaperto come di consueto, si spera che ciò accadrà nel corso di quest’anno accademico. Per concludere, buone notizie in pillole per gli altri studentati: due mesi fa vernice fresca in quello di via Scosciacavalli (6 appartamenti per 100 posti complessivi); discrete le condizioni negli edifici di corso Matteotti (quello della mensa di Economia, 23 posti letto) e di via Pirandello (15 posti, sopra la mensa di Ingegneria)”.
(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)