BEVERLY HILLS, 12 FEBBRAIO ’12– E’ soltanto di qualche ora fa la notizia della morte in un albergo di Beverly Hills della cantante Whitney Houston considerata da molti una delle regine della musica pop degli anni Ottanta e Novanta e soprannominata da Oprah Winfrey “The Voice” per la splendida voce di cui era dotata, un connubio di potenza, intensità e grande capacità di estensione e controllo.
Considerata una delle donne di maggiore successo discografico che negli anni Ottanta che ha aperto mercati fino ad allora molto difficili per i cantanti di colore, detiene negli Stati Uniti il quarto posto per numero di vendite di dischi.
La polizia riferisce che il corpo senza vita della cantante statunitense, nata il 9 dicembre 1963 nel New Yersey, è stato ritrovato ieri pomeriggio al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills alle 15.55 ora locale dove Whitney si trovava, insieme a parenti e amici, per prendere parte ad una serata organizzata per i Grammy Awards (nella sua carriera Whitney ne ha vinti 6) che si terranno stasera a Los Angeles. Per ora le cause esatte della morte della popstar non sono ancora chiare e gli investigatori continuano a lavorare al quarto piano dell’albergo per accertarne le esatte circostanze e dinamiche. Una persona del suo staff avrebbe chiamato i soccorsi alle 15:43 e il personale di sicurezza avrebbe effettuato un disperato tentativo tentato di rianimazione che a nulla però è servito. Secondo la Cnn sarebbe stato il suo attuale compagno, il cantante Ray-J, a dare per primo l’allarme.
Già molti parlano di una tragedia annunciata, di una Whitney Houston che soprattutto negli ultimi tempi si era abissata sempre di più nel turbine di droga, antidepressivi ed alcool che già in passato aveva conosciuto e da cui aveva cercato di uscirne fuori ma questa volta il viaggio è stato senza ritorno e forse proprio per trovare un po’ di conforto poco prima di morire si sarebbe anche convertita alla religione islamica. Una vita ed una carriera artistica quella di “The Voice” piene di contraddizioni, allo straordinario successo come cantante ma anche come attrice ( la ricordiamo in particolare affianco a Kevin Kostner nel film di successo “The Bodyguard” del 1992) si è contrapposta una vita personale spesso segnata dal fallimento e dal dolore.
Fu fortemente segnata dal divorzio con il marito cantante R & B Bobby Brown che sposò nel 1992. La vita matrimoniale però non si rivelò affatto serena, Bobby Brown negli anni continuò ad averi guai seri con la legge per guida in stato di ebrezza, molestie sessuali e lesioni e diventò sempre più violento anche con Whitney che, dopo le prime indiscrezioni sul suo uso di droghe e sulle difficoltà nel matrimonio, decise di divorziare nel 2006 chiedendo la custodia della figlia della coppia. Ma anche la fine del matrimonio non fu un cammino facile per la Houston che viene trascinata dal marito in cause legali proprio per il divorzio.
Nel 2002 si affacciarono anche problemi legali con il padre-manager che la trascinò in tribunale reclamando il suo compenso per gli anni di carriera della figlia che aveva seguito.
In un’intervista del 2002 avrebbe detto “ Il più grande demonio sono io. Posso essere il mio miglior amico o il mio nemico peggiore”. Purtroppo Whitney sembra aver scelto di essere “nemica” di se stessa e della sua vita e con lei se ne va un’altra icona della musica di tutti i tempi.
VALENTINA COPPARONI