L’AIRC INTERVIENE SUL DIBATTITO CHE DA ANNI VA AVANTI SULLA RELAZIONE TRA USO DI TINTURE PER CAPELLI E TUMORE
Del dottor Giorgio Rossi (Oncologo)
Con un comunicato ufficiale l’AIRC ( Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) afferma che al momento non ci sono studi in grado di dimostrare un legame tra l’uso personale delle tinture moderne e l’aumento di rischio di cancro, sebbene alcune ricerche notino una possibile relazione con l’uso di tinture di vecchia concezione (antecedenti al 1980) e alcuni tipi di tumore.
Vi è invece una possibile associazione con l’uso professionale da parte dei parrucchieri e degli operai addetti alla preparazione dei colori.
L’AIRC è tornata sull’argomento, da tempo dibattuto, dopo la recente comparsa di un tweet del chirurgo britannico Kefah Makbel, esperto di cancro al seno e autore di diversi studi di genetica molecolare, in cui annunciava di aver condotto una revisione statistica di tutti gli studi esistenti sulla relazione tra l’uso di tinture per capelli e il rischio di sviluppare un carcinoma mammario.
Il rischio aumenterebbe del 14% per un uso mensile della tintura per capelli .
La sua raccomandazione, quindi è di non tingere i capelli più di sei volte l’anno.
Lo studio di Mokbel, che ha suscitato un discreto clamore, non è però stato pubblicato, almeno finora) su una rivista scientifica e quindi non è dato sapere quali studi ha preso in esame e in che lasso di tempo.
La possibile relazione tra l’uso di tinture e cancro al seno era però già stato sollevato da Sanna Heikkinen , nel Registro Tumori Finlandese, che in uno studio precedente aveva osservato un’associazione statistica tra i due fattori, pur precisando l’impossibilità di dimostrare una relazione di causa ed effetto tra il ricorso alla tintura e la malattia.
Una della ragioni che rendono difficile studiare la relazione tra questi cosmetici e l’enventuale aumento di rischio di cancro è la composizione chimica: oltre 5000 diversi costituenti, alcuni dei quali sono già elencati tra le sostanze cancerogene per gli animali, sebbene a concentrazioni decisamente più elevate e per esposizioni più lunghe di quelle previste nell’uso umano.
L’altra difficoltà metodologica dipende dall’evoluzione della tecnologie. Le prime tinture per capelli contenevano alcune ammine aromatiche sicuramente cancerogene negli animali, eliminate dai produttori tra la metà degli anni ’70 e la metà degli anni ’80 del secolo scorso.
Infatti un rapporto dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), (ente responsabile degli studi sulla cancerogenicità delle sostanze), datato 2010, conferma quanto già dichiarato in precedenza, classificando le amine aromatiche e altri coloranti anche naturali come cancerogeni probabili per l’uomo, ma valuta il rischio solo consistente per gli esposti per motivi professionali.
Sulla base di questi dati deboli e discordanti, lo stesso rapporto IARC conclude che le tinture per capelli non sono classificabili tra i cancerogeni umani se se ne fa un uso personale .
Infatti uno studio pubblicato nel 2007 sulla rivista Critical Reviews in Toxycology dimostrava un aumento di rischio di cancro della vescica tra parrucchieri e barbieri, dato che era già nota la relazione tra questo tipo di tumore e l’esposizione ad alcune amine aromatiche, che sono però presenti anche in altre sostanze usate da questi professionisti e non solo nelle tinture.
L’American Cancer Society (ACS) è l’unica società scientifica ad aver preso una chiara posizione in merito.
Partendo dal presupposto che gli studi attuali non dimostrano un aumento del rischio quantificabile e che l’origine degli aumenti rilevati in alcuni di essi può essere legato a stili di vita di cui l’uso delle tinture per capelli è solo un elemento fra molti.
Tenendo, però, conto del fatto che le sostanze contenute nei prodotti per colorare i capelli sono classificate come cancerogene dalle agenzie regolatorie , sebbene a concentrazioni molto più elevate di quelle presenti nei prodotti cosmetici e per tempi di esposizione impossibili da raggiungere con un uso normale, conclude affermando che:
“ l’uso personale di tinture per capelli non ha effetto cancerogeno” sebbene siano consigliate alcune precauzioni :
- seguire con attenzione le istruzioni sulle confezioni ;
- rispettare le proporzioni dei reagenti;
- rispettare i tempi di messa in posa;
- usare i guanti durante l’applicazione ( per i professionisti);
- cercare di contenere il tempo di esposizione nel corso della vita.
Se si comincia a colorare i capelli fin dall’adolescenza, ci si espone a sostanze potenzialmente tossiche per tanto tempo, considerando che l’utilizzo più intenso è a partire dai 40anni circa, per coprire i capelli bianchi.