LE INIZIATIVE DI UN’ASSOCIAZIONE MARCHIGIANA
-Ancona – di Chiara Napoli – Passeggiate nella natura, seminari informativi, cura del corpo, musica. No, non è l’ultima trovata romantica per giovani coppiette, bensì un piccolo assaggio dell’iniziativa che l’associazione “Un caldo abbraccio” ha organizzato lo scorso 13 settembre. L’incontro, a cui hanno partecipato circa 150 persone, si è svolto presso il Centro di Educazione Ambientale (CEA) “La Confluenza”, a Campocavallo di Osimo (AN), presenti esperti in vari settori, dall’ostetricia alla nutrizione.
Un “Caldo Abbraccio” è un’associazione marchigiana nata su iniziativa di alcune mamme che sostiene la nascita e genitorialità al naturale. Attiva dal maggio 2013, promuove i principi de “l’attaccamento parentale” come alternativa all’educazione tradizionale imposta dalla società contemporanea.
L’obiettivo che le volontarie si sono poste è quello di informare il maggior numero di persone possibile sul fatto che esistono metodi alternativi per crescere in modo sano e naturale i propri figli, e in senso più ampio le generazioni del futuro. Ecco la definizione di attaccamento parentale (attachment parenting) riportata nel sito web ufficiale americano: un approccio che promuove l’attaccamento (inteso come legame emotivo in una relazione) genuino tra genitori e figli. Chi promuove questa linea di pensiero sottolinea come l’attaccamento determini fin dalla nascita il modo in cui il bambino, e poi il futuro adulto, percepiranno i rapporti interpersonali. Ciò fino ad incidere sulla sicurezza e sull’auto consapevolezza, ma anche sulla gestione dello stress e dell’ansia.
Dunque, per semplificare, in questo tipo di approccio educativo vengono promossi la gentilezza, il rispetto e la dignità che il genitore deve dimostrare di riconoscere al figlio nei gesti quotidiani, adempiendo ai suoi bisogni attraverso fiducia, empatia, affetto e fornendo costanti e amorevoli cure.
Ecco alcuni punti che le volontarie di “Un caldo abbraccio” vogliono mettere in discussione quali virtuose pratiche da diffondere, con quella che definiscono una “rivoluzione silenziosa”: gravidanza e parto consapevoli, allattamento al seno, contatto con il bambino (anche attraverso il babywearing, ossia uso delle fasce al posto dei passeggini), il sonno ristoratore del bambino (dormire nello stesso letto o nella stessa stanza), educare praticando una disciplina positiva che rinneghi la violenza. Tutte tematiche che, oltre ad essere argomento per incontri organizzati dall’associazione, sono principalmente di discussione sul blog, dove chiunque avesse dubbi o curiosità è invitato a scrivere. “Le nostre iniziative sono seguite ancora da gruppi abbastanza ristretti – spiega Irene Caputo, componente dell’associazione, riferendosi alla sua attività di consulenza del babywearing – ma le Marche sono un terreno fertile, qualcosa sta cambiando. E per noi l’importante è sensibilizzare le persone facendo capire loro che talvolta è importate seguire l’istinto dell’essere genitore, piuttosto che le convenzioni della società attuale”.
Ad oggi “Un caldo abbraccio” non ha ancora una sede fissa, ma opera attraverso vari incontri ed iniziative in tutte le Marche. Concentrandosi sopratutto sulle città di Ancona, Camerano ed Osimo. Altro fiore all’occhiello dell’associazione, oltre all’impegno sul fronte della genitorialità, è la promozione di iniziative che possano far scoprire le bellezze e le peculiarità dei luoghi in cui si vive, troppo spesso ignorate nella frenesia di tutti i giorni.
Per informazioni: tel. 340/9817475 (Irene Caputo) – uncaldoabbraccio@gmail.com – http://uncaldoabbraccio.blogspot.it – su Facebook “Un Caldo Abbraccio” – www.attachmentparenting.org/principles/intro.php
(sito dell’API)
(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)