ANCORA UNO STUDIO SUL LEGAME TRA CIBO E SALUTE

del dottor Giorgio Rossi

  Torniamo a parlare del legame tra cibo e salute perché in questa ultima settimana sono uscite due pubblicazioni scientifiche di particolare interesse in quanto danno una definitiva interpretazione dei benefici sulla salute che provengono dall’uva rossa e dalle noci.

 E’ risaputo che nell’uva rossa ( e pertanto nel vino rosso) è contenuto il resveretrolo, sostanza antiossidante che ha la capacità di contrastare l’aterosclerosi riducendo il rischio di malattie cardiovascolari. Meno chiaro è come riesca a farlo.

 Ora un gruppo di ricercatori cinesi ha dimostrato che la sostanza debba le sue proprietà benefiche sul cuore alla capacità di agire sulla flora batterica intestinale.

La relazione tra cuore e intestino non è una novità per gli scienziati. In anni recenti sono stati pubblicati vari studi che dimostrano il ruolo della flora batterica nelle formazioni di placche all’interno delle arterie.

 

La ricerca è stata condotta presso l’Institute of Military Preventive Medicine, Third Military Medical University, di Chongqing in Cina e puibblicato su mBio, giornale open access dell’America Society for Microbiology. I risultati forniscono informazioni nuove sui meccanismi all’origine dell’effetto anti-aterosclerosi del resveretrolo.

 

I ricercatori cinesi hanno condotto una serie di esperimenti sui topi per comprendere se gli effetti protettivi di questo polifenolo avessero a che fare con la sua attività nell’intestino. E hanno scoperto che il resveratrolo riduce i livelli di trimetilammina-N-ossido reduttasi (Tmao), l’enzima noto per contribuire allo sviluppo dell’aterosclerosi. Infatti il polifenolo sarebbe in grado di inibire la produzione della trimetilammina (Tma) da parte della flora batterica, necessaria a sua volta per produrre Tmao.

 

Il resveratrolo sarebbe provocherebbe una sorta di riprogrammazione dei microbi dell’intestino, rimodellando il microbiota intestinale umano, attraverso l’inibizione di alcuni batteri nocivi, come la prevotella, e la promozione di batteri benefici come i batterioidi, lattobacilli, bifidobatteri ecc.. Questa nuova conformazione della flora batterica intestinale comporta il blocco della produzione di Tma.

 

Se i risultati verranno confermati anche sugli esseri umani, lo studio potrebbe inaugurare nuove strategie terapeutiche : con un polifenolo naturale, senza alcun affetto collaterale, si potrebbero prevenire gravi malattie cardiovascolari.

 

L’altro studio è interamente dedicato a comprendere i benefici sulla salute proveniente dal consumo quotidiano di noci. Le proprietà positive delle noci sono conosciute da tempo, ma mancavano i dati che lo dimostrasse inequivocabilmente.

 

La ricerca, intitolata “Walnuts and Healthy Aging” (Waha), condotta dall’Hospital Clinc di Barcellona e dalla Loma Linda University in California, ha coinvolto 707 persone in salute, con età più che adulta. A una parte di loro è stata consigliata una dieta ricca di noci, pari al 15 per cento dell’apporto calorico quotidiano.

Dopo una anno le analisi del sangue hanno parlato chiaro : chi ha arricchito i pasti quotidianamente con le noci ha mostrato livelli di colesterolo Ldl più bassi rispetto a chi ha condotto la dieta “nut-free”e pertanto minor rischio di malattie cardiache. Inoltre benefici sull’intestino, riduzione del senso di fame, miglioramento del metabolismo e, cosa molto temuta nell’immaginario collettivo , nessun aumento di peso.

I ricercatori, nel presentare questi dati preliminare al congresso annuale Experimental Biology a San Diego , 2-6 aprile 2016, hanno affermato che nel proseguimento dello studio sarà verificato se il consumo di noci abbia un impatto anche sul declino cognitivo e sulla degenerazione maculare dovuta all’età, patologie particolarmente preoccupanti per la salute pubblica.

 Al momento possiamo affermare che mangiando noci si invecchia meglio e che sono loro e non la classica “mela al giorno” a togliere il medico di torno.